15.6.11

Un bel tacer non fu mai scritto

C’è un proverbio che recita: “Un bel tacer non fu mai scritto”. Semplificando lo possiamo tradurre così: quando non hai niente di intelligente da dire, è meglio se stai zitto.
Il Presidente Gianni Chiodi evidentemente non conosce questo proverbio perché sui referendum gli è sfuggito qualcosa di poco intelligente.
“Non sono andato a votare perché c’è stata una forte strumentalizzazione da un punto di vista politico di questo referendum” ha dichiarato il Governatore Chiodi, aggiungendo: “ritengo che il referendum sia stato frutto di mistificazioni e le questioni siano state trattate con superficialità”.
Complimenti! Dicendo così ha dato dello stupido, non solo ad un movimento che – senza soldi e senza spazi su giornali e televisioni – ha raccolto 1.400.000 firme, ma soprattutto ha offeso gli oltre 580.000 abruzzesi che non si sono sentiti strumentalizzati, non hanno visto mistificazioni ed hanno ritenuto che decidere in prima persona su acqua, energia ambiente e salute (oltre che sulla giustizia) non fosse una scelta superficiale.
Se effettivamente i quesiti referendari erano frutto di mistificazioni, strumentalizzazioni e superficialità, perché il Presidente Chiodi non ha difeso, in maniera aperta e convinta, le leggi di cui si chiedeva l’abrogazione? Perché è rimasto in silenzio per tutta la campagna referendaria? Forse puntava a far mancare il quorum? Forse sperava che il silenzio avrebbe aiutato l’astensionismo?
A nostro parere le frasi del Presidente Chiodi costituiscono un grave errore ed una grave mancanza di rispetto verso gli abruzzesi. Tanto più grave se si pensa che il Presidente Chiodi quando è stato eletto ha raccolto i voti della metà degli abruzzesi che domenica 12 e lunedì 13 giugno si sono recati ai seggi, votando SÌ per oltre il 95%.