14.11.17

Dopo la Manifestazione per l’Acqua Trasparente, una strategia in 5 punti


Oggi, conferenza stampa dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI, per fare il punto dopo la grande Manifestazione per l’Acqua Trasparente.
Quella di sabato è stata una bella, pacifica e colorata manifestazione di democrazia e partecipazione. Ancora una volta noi abruzzesi abbiamo dovuto e voluto alzare la voce per difendere il nostro territorio. Lo abbiamo fatto in passato contro il terzo traforo e l’ampliamento dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso, contro il Centro Oli di Ortona e contro Ombrina Mare.
Il risultato degli oltre 3.000 partecipanti non era affatto scontato e ci sentiamo di ringraziare i volontari delle associazioni che hanno dato vita all’Osservatorio che hanno lavorato per la riuscita della manifestazione, così come ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti a quella che fin sa subito abbiamo voluto che fosse una manifestazione aperta a tutti come di tutti deve essere l’acqua.
La manifestazione ha ribadito le richieste che portiamo avanti da tempo: sull’acqua vogliamo trasparenza, partecipazione e sicurezza. Richieste su cui non siamo intenzionati a fare passi indietro e su cui invitiamo tutti coloro che hanno marciato sabato ad una piena assunzione di responsabilità.
Come abbiamo fatto dal palco negli interventi di chiusura alle forze politiche presenti, in particolare quelle che hanno responsabilità di governo, al Presidente della Provincia, ai Sindaci e al Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga chiediamo di aumentare l’impegno e di farsi espressione di queste comunità, di far sentire la voce del popolo dell’acqua nelle sedi opportune.
La conferenza stampa di oggi è stata anche l’occasione per ribadire le prossime iniziative dell’Osservatorio per una strategia d’azione per l’acqua sicura e trasparente:
  1. Ribadita la richiesta di partecipazione. In primo luogo, l’Osservatorio torna a chiedere alla Regione di aprire il tavolo tecnico sulla sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso alla partecipazione delle associazioni che lo compongono, tutte riconosciute dalla legge italiana come portatrici di interessi collettivi e diffusi garantiti dalla Costituzione. Peraltro sul tema della partecipazione va sottolineato un primo importante risultato: l’Osservatorio è stato contattato dal Segretario generale dell’Autorità di Distretto Idrografico dell’Italia centrale, Erasmo D’Angelis, che ha sottolineato come sia fondamentale il coinvolgimento delle associazioni della società civile nel tavolo nazionale nato per discutere della messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso.
  2. Valutazione di Incidenza Ambientale. L’Osservatorio ha invitato il Comune di Isola del Gran Sasso, che a quanto pare dovrebbe essere il soggetto a cui spetterà la valutazione di incidenza sull’esperimento SOX, ad aprirsi alla collaborazione con le associazioni, oltre che con le altre Istituzioni, affinché tale importante strumento garantisca un esame approfondito e accurato degli impatti di questo esperimento sull’acquifero e sugli habitat tutelati da un parco nazionale e da siti di interesse comunitario appartenenti alla Rete Natura 2000 dell’Unione Europea.
  3. Ricorsi amministrativi. L’Osservatorio ha valutato positivamente l’impegno dei Sindaci, affermato nell’assemblea dell’8 novembre e ribadito dal Presidente della Provincia al termine del corteo dell’11 novembre, di essere pronti ad impugnare gli atti autorizzativi dell’esperimento SOX. Ma ha riaffermato la necessità di mettere in campo una vera e propria strategia legale su tutti gli aspetti legati alle interferenze tra acquifero/autostrada/laboratori affinché si possa garantire la salute degli oltre 700.000 abruzzesi che bevono l’acqua del Gran Sasso e la tutela dell’ambiente.
  4. Impegno delle forze politiche. L’Osservatorio ha invitato i parlamentari abruzzesi a farsi promotori di un’azione decisa sui vari ministeri competenti affinché si possano accelerare sia il processo per l’individuazione della soluzione definitiva al problema dell’interferenza che l’adozione di misure immediate per l’azzeramento del rischio incidenti. Su quest’ultimo punto vanno aumentate la qualità e la quantità dei controlli, ma soprattutto si deve agire sul materiale pericoloso fatto transitare, immagazzinato e utilizzato sotto il Gran Sasso.
  5. Coinvolgimento delle Commissioni “Ambiente” di Camera e Senato. L’Osservatorio ha annunciato che nei prossimi giorni scriverà ai Presidenti delle Commissioni “Ambiente” di Camera e Senato affinché i componenti delle due Commissioni approfondiscano la problematica dell’acquifero del Gran Sasso anche attraverso apposite audizioni. È in gioco uno degli acquiferi più importanti d’Italia e non è pensabile che il Parlamento non se ne occupi.