22.1.16

Corpo Forestale dello Stato: più che una riforma, uno smembramento!

 
Il WWF avrebbe preferito un altro epilogo per il futuro del Corpo Forestale. La legge delega consentiva al Governo la possibilità di una riforma radicale della Forestale senza necessariamente un accorpamento ad altre forze della Polizia. Questa ipotesi, di gran lunga la più ragionevole ed efficace per le esigenze del nostro paese, non è stata presa in considerazione. Il Governo ha invece predisposto una norma che accorpa il Corpo ad altre forze di Polizia, cioè di fatto, lo smembra. E’ vero che la gran parte dei forestali dovrebbero andare ai Carabinieri, ma è altrettanto vero che una parte di competenza andrà alla Guardia di Finanza e che il passaggio ai Carabinieri sarà solo su base volontaria. Il Governo ha dunque rinunciato alla scelta, anche in questo caso la più logica ed efficace, ovvero, un accorpamento specialistico alla Polizia di Stato che, non essendo un corpo militare, avrebbe permesso il passaggio in blocco di tutto il Corpo Forestale.
Il WWF ribadisce la propria massima stima nei confronti dell’Arma dei Carabinieri riconoscendone il profondo valore e lo straordinario operato, ma ritiene che in questo caso la scelta di militarizzare delle funzioni di controllo e prevenzione ambientale, oltre a quelle di gestione delle Riserve dello Stato, di tutela della biodiversità ed educazione ambientale, avrebbero trovato altrove una più naturale collocazione.
Inoltre, secondo il WWF, il provvedimento si presta a inevitabili critiche che emergeranno in sede delle Commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato. Così come scritto, la norma si presta anche a possibili importanti ricorsi che i singoli forestali potranno avanzare. La complessità dei problemi che potrebbero nascere è tale da rendere paradossale il fatto che tale decisione sia all’interno di un contesto definito di ‘semplificazione’ della Pubblica Amministrazione.
L’auspicio del WWF è che i pareri obbligatori previsti da parte delle Camere e del Consiglio di Stato possano portare ad una serie di correttivi importanti che salvaguardino non tanto la repressione dei reati ambientali , certamente garantita all’interno dell’Arma dei Carabinieri, ma tutte quelle funzioni specialistiche tra cui, in primis, la gestione delle Riserve Naturali dello Stato, funzioni che rischiano di soccombere rispetto ad altre urgenze.