11.8.15

Pini della Noé Lucidi: quando capiremo che il verde è una ricchezza da tutelare?

In questi giorni di caldo, ognuno di noi avrà trovato sollievo all’ombra di un giardino, di un singolo albero, di un boschetto. Rinunciarci è veramente una scelta intelligente!
Ma è proprio quello che si sta facendo davanti la Scuola Primaria Noé Lucidi. Mentre le condizioni climatiche, che mettono in ginocchio le nostre città, dovrebbero insegnare ad amministratori e cittadini che occorre una nuova mentalità per la gestione e la pianificazione dei nostri spazi urbani, il Comune di Teramo, con la discutibile decisione di “restringere” lo spazio pedonale davanti la Scuola Noè Lucidi, oltre ad incentivare il traffico motorizzato (altrove le scuole sono inserite in aree pedonali, a vantaggio di studenti e genitori), taglia anche pini sanissimi colpevoli di essere “incompatibili” con i nuovi lavori di riasfaltatura della strada.
Da anni denunciamo la gestione, se di gestione si può parlare, del verde urbano nelle nostre città e recentemente avevamo scritto anche a tutti comuni della provincia di Teramo per chiedere l’adozione (ed il rispetto) di piani del verde per conservare e valorizzare il patrimonio arboreo delle nostre città.
Quasi sempre affidata all’improvvisazione, ad operatori non specializzati, a scelte che di tecnico non hanno proprio nulla, la gestione del verde, che per la legge regionale n. 3 del 2014 dovrebbe essere disciplinata da un apposito regolamento (che la Regione tarda ad approvare), e che per la buona pratica dovrebbe essere pianificata da un vero e proprio piano regolatore del verde, è lasciata all’improvvisazione o ai capricci del politico di turno.
Oggi tocca ai pini della Noè Lucidi, ma in passato si è fatto anche di peggio, e quotidianamente si massacra quel che rimane dei nostri spazi verdi con potature inutili e dannose, con danneggiamenti vari, con mancanza di manutenzione e cura.
E questo non accade solo a Teramo, ma in tutte le città della Provincia, con la complicità delle amministrazioni e la connivenza di tecnici o presunti tali, sempre pronti a trovare una giustificazione valida per eliminare un albero ed evitare la sua sostituzione.
Eppure il verde pubblico, con poca manutenzione, ci regala enormi vantaggi: depura l’aria, abbassa le temperature estive al suolo, protegge dalle cosiddette “bombe d’acqua”, ha una funzione paesaggistica e di arredo urbano, migliora l’umore, addirittura contribuisce alla sicurezza stradale (con buona pace di chi parla di alberi killer in caso di incidenti). La scienza riconosce tutte queste positività, ma si trova sempre qualche amministratore improvvisato e/o un tecnico con scarse conoscenze per giustificare un abbattimento, una potatura estrema, una cementificazione di troppo. E poi, quando accadono disastri dovuti all’incuria umana, tutti a gridare alla calamità naturale.