31.7.15

Sulle vie della Doganella d’Abruzzo tra erbe e pastori


Il professor Aurelio Manzi, naturalista e botanico, condurrà la passeggiata etnobotanica, dedicata a erbe e pastori della Doganella d’Abruzzo, che si terrà presso la Riserva Naturale Regionale - Oasi WWF “Calanchi di Atri”, il 7 agosto alle ore 18. Grazie alla sua attività di ricercatore, rivolta essenzialmente allo studio della vegetazione nei settori di ecologia, etnobotanica e conservazione della natura in ambito appenninico, la passeggiata rivelerà i segreti della transumanza in Abruzzo, raccontando di pastori, lanaioli, contadini ed erbe spontanee ormai divenute rare e preziose.
Il Ministero dell'Ambiente con le Regioni Abruzzo, Molise, Campania e Puglia dal 2006 ha proposto "La transumanza: i Regi Tratturi" come Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. In seguito, nel 2009, è stata decisa la candidatura di un nuovo progetto transnazionale su "Tratturi e Civiltà della Transumanza".
La transumanza ha influenzato l’intera società meridionale, il paesaggio e l’urbanistica. Le società legate alla pastorizia, in ogni epoca, eleggevano proprie divintà e santi protettori, come San Michele, protettore delle greggi, in onore del quale il periodo della transumanza aveva inizio il 29 settembre (festa di San Michele) e si concludeva l'8 maggio (apparizione dell'arcangelo Michele presso la grotta di Monte Sant'Angelo sul Gargano).
L’eredità della transumanza è tutt’oggi presente nella nostra cultura, ad esempio nelle sagre e nelle feste paesane collegate ai prodotti della pastorizia, oltre che nei piatti della tradizione gastronomica appenninica come la pecora alla callara, gli arrosticini, l’agnello cacio e ovo.
L’origine dei tratturi è pre-romana, ma hanno rappresentato delle infrastrutture di fondamentale importanza fino all’avvento della ferrovia e delle strade asfaltate. Gli Aragonesi nel 1456 regolamentarono il sistema tratturale con la Dogana delle pecore, seguita nel 1532 dall'istituzione della Doganella d'Abruzzo e delle Poste d’Atri, e crearono in favore del demanio armentizio un regime protezionistico che durò fino al 1806, quando con le leggi eversive della feudalità, Bonaparte smembrò il sistema tratturale e i pascoli del Tavoliere ad esso sottomessi.
Alcuni tratturi, specialmente nelle aree interne, sono giunti fino ai nostri giorni pressoché intatti ed in qualche lembo di Molise o di Abruzzo essi conservano ancora gli originari 111 metri di ampiezza.
Di tutti gli altri particolari sentirete parlare venerdì 7 agosto, non mancate!
Prenotazione obbligatoria entro le ore 12:00 del giorno precedente: dalle ore 9 alle 17 ai seguenti recapiti: tel. 085.8780088, cell. 331.57.99.191, email info@riservacalanchidiatri.it.