30.1.15

Grande successo per il primo aperitivo scientifico del WWF a Teramo

Il primo degli aperitivi scientifici del WWF al Jerry Thomas Wine Bar è stato un successo!
In tanti hanno ascoltato l'intervento di Adriano De Ascentiis, naturalista e direttore dell'Oasi WWF dei Calanchi di Atri, che ha parlato di pipistrelli.
Restate in contatto per i prossimi appuntamenti.

28.1.15

AMP Torre di Cerrano e vongolare: niente soluzioni pasticciate!

Foto Alessandro Pavone - distribuita AMP Torre di Cerrano
L’Assessore regionale alla Pesca, Dino Pepe, ha convocato la Conferenza regionale sulla pesca per venerdì 30 gennaio con all’ordine del giorno l’acquisizione del parere sulla proposta di riformulazione del Regolamento di disciplina delle attività consentite nell’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano”, relativamente all’impiego nell’area protetta, o in parte di essa, di un’attrezzatura per la pesca delle vongole. Alla nota di convocazione viene allegata una proposta di attrezzo per la pesca formulata da una ditta costruttrice su richiesta del COGEVO, Consorzio di Gestione delle Vongole.
Lo strumento appare del tutto simile alle turbosoffianti che, come è noto, sono vietate in tutte le aree marine protette a causa dei danni che provocano ai fondali marini.
Fermo restando l’ovvia possibilità dell’Assessore Pepe di acquisire tutti i pareri che ritiene opportuni, il WWF ricorda quanto segue.
Sono anni che il problema dell’ingresso delle vongolare all’interno dell’AMP “Torre di Cerrano” viene dibattuto, nonostante il quadro normativo sia chiarissimo nell’impedire la pesca attraverso questo tipo di imbarcazioni.
Il COGEVO si è fatto promotore di azioni di palese violazione della normativa di tutela durante le quali vongolare con turbosoffianti, alle prime luci dell’alba, sono entrate nel perimetro dell’AMP con il nome delle imbarcazioni coperto. Sul punto sono state fatte molteplici segnalazioni alla magistratura ed è intervenuta più volte la Capitaneria di Porto.
Nel luglio 2014 un amplissimo schieramento formato da associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Lega Navale Pineto, LIPU Abruzzo, Mare Vivo, Touring Club Italiano, WWF Abruzzo), associazioni di categoria (Associazione Albergatori Silvi, Associazione Commercianti e Artigiani di Pineto, Associazione Commercianti Silvi, Balneatori Associati Pinetesi, CNA FAB, Coop. Balneatori Pineto e Roseto, FIBA/Confesercenti Teramo, Nuova Associazione Pinetese Albergatori) oltre ad associazioni scientifiche e comitati locali (Centro Studi Cetacei, ASD Guide del Cerrano, Associazione Volontariato e Protezione Civile Pubblica Assistenza PROS Pineto, Comitato Pro Corfù, Associazione ProVomano) ha inviato una lettera a tutti gli Enti interessati nella quale è stata ribadita la richiesta di far rispettare le normative che prevedono i divieti di pesca e raccolta di organismi nell’AMP. Non solo: Associazioni e Comitati hanno anche richiesto che vengano ampliati gli attuali confini dell’area in modo da ricomprendere il territorio che si estende dalla sponda sud del fiume Vomano alla sponda nord del torrente Piomba.
Nel settembre 2014 il TAR Lazio, respingendo un ricorso presentato proprio dal COGEVO, ha ribadito che la limitazione all’esercizio della pesca riguarda una minima porzione dello spazio a disposizione (7 km di costa su un totale di 82 km); che il metodo di pesca tramite dragaggio dei fondali con le turbosoffianti appare incompatibile con la tutela dell’ecosistema dell’Area Marina Protetta; che dalla comparazione degli interessi coinvolti, stante la presenza di un’area protetta, deve ritenersi preminente quello della salvaguardia ambientale.
Il WWF chiede alla Regione Abruzzo di avviare sulla questione un confronto più ampio rispetto a quello messo in atto fino ad oggi, sempre nel pieno rispetto della normativa vigente e nella consapevolezza che il mare non appartiene solo ai vongolari. L’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano” è oggi una realtà che interessa molteplici categorie economiche e per la sua istituzione ed in sua difesa si è sempre pronunciata gran parte della collettività locale.

27.1.15

Aperitivi scientifici: si brinda con Batman!

Batman ed altri pipistrelli. Il favoloso mondo dei chirotteri” è il titolo del primo incontro degli “aperitivi scientifici” organizzati dal WWF Teramo.
L’incontro si svolgerà giovedì 29 gennaio, alle ore 18:30, presso il Jerry Thomas Wine Bar di via Nazario Sauro n. 98 a Teramo.
Adriano De Ascentiis, naturalista e direttore dell’Oasi WWF dei Calanchi di Atri, ci introdurrà al mondo dei chirotteri, comunemente noti come pipistrelli, gruppo di mammiferi con caratteristiche molto particolari. Si tratta degli unici mammiferi capaci di volare grazie ad un processo evolutivo che ha modellato le “mani” di questi animali fino a formare delle perfette ali: a questo i pipistrelli devono il loro nome scientifico, chirotteri, parola che deriva dal greco e significa “mano alata”.
Nel mondo sono presenti circa 1.200 specie di pipistrelli (un quarto di tutti i mammiferi terresti), con grandi differenze le une dalle altre: si va dai megachirotteri che possono raggiungere i quasi 2 metri di apertura alare fino ai microchirotteri lunghi solo 3 cm e dal peso di 2 grammi.
Diffusi in tutto il mondo (compreso il circolo polare artico), i pipistrelli sono in grado di muoversi al buio, grazie ad un sistema chiamato ecolocalizzazione che funziona come un vero e proprio sonar: emettono dei brevi ultrasuoni di cui analizzano l’eco di ritorno, ricostruendo così un’immagine “sonora” di cosa hanno intorno.
Spesso demonizzati nelle tradizioni popolari, fin dall’antichità i pipistrelli hanno destato un interesse particolare sia per la loro attività notturna sia per essere una creatura volante che non appartiene al mondo degli uccelli.
Nonostante svolgano un ruolo importantissimo nel controllo di insetti e zanzare, attualmente molte specie di chirotteri sono inserite nelle categorie più a rischio delle liste dell’Unione Mondiale di Conservazione (IUCN): la distruzione di habitat, l’uso di pesticidi ed anche la presenza di impianti eolici in aree utilizzate dai pipistrelli mettono a serio rischio estinzione molte specie.

21.1.15

Arrivano gli aperitivi scientifici del WWF

Al via il countdown per l'Ora della Terra!



Sabato 28 marzo torna l’Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale per fermare il cambiamento climatico.
Le luci si spegneranno dalle ore 20.30 alle 21.30 e, attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche, l’Ora della Terra attraverserà tutto il mondo. Si spegneranno monumenti, luoghi simbolo, sedi istituzionali, uffici, imprese ed abitazioni private e si svolgeranno migliaia di eventi ed iniziative speciali nelle numerosissime città coinvolte.
Dopo la prima edizione nel 2007 che coinvolse solo la città di Sidney, l’effetto domino dell’Ora della Terra nel 2014 ha spento la luce in 7.000 città di 163 Paesi del mondo, coinvolgendo oltre 2 miliardi di persone.
Quest’anno il messaggio punta al protagonismo delle persone che, tutte insieme, possono “Cambiare il Cambiamento Climatico” ed usare per questo la propria energia, come richiama lo slogan “Change Climate Change – Use your power”: una vera e propria sfida per il futuro di milioni di cittadini, aziende ed Amministrazioni, tutti chiamati ad attivarsi.
Il cambiamento climatico è una delle minacce più devastanti per gli ecosistemi, la biodiversità, la straordinaria ricchezza della vita sulla Terra da cui deriva il nostro benessere ed il nostro sviluppo.
I grandi centri di ricerca che registrano le temperature globali del Pianeta come il GISS della NASA, il NOAA, la Japan Metereological Agency ed il Met Office britannico hanno da tempo lanciato l’allarme ed il 2014 è stato registrato come l’anno più caldo sulla Terra a partire dal 1880: da allora la temperatura media della superficie terrestre è aumentata di 0,8°C. Sono stati così superati i record negativi precedenti (il 2005 ed il 2010) ed i dieci anni più caldi, con l’eccezione del 1998, sono stati tutti registrati nel periodo che va dal 2000 ad oggi.
Nello spot che lancia la nona edizione dell’Ora della Terra, il WWF contrappone al dramma degli impatti del cambiamento climatico l’energia delle tante persone che in tutto il mondo chiedono di agire in fretta.
E vengono anche rilanciate le parole del Presidente Barack Obama al Summit sul clima tenutosi a New York lo scorso dicembre, un richiamo a questa nostra generazione per un impegno concreto affinché le generazioni future possano vivere in un mondo così come lo abbiamo conosciuto: “Siamo la prima generazione che ha toccato con mano gli impatti del cambiamento climatico e la prima che è in grado di affrontarlo”. Parole importanti a cui però devono seguire atti concreti, proprio da un Paese ad altissimo impatto ambientale come gli USA.
Il WWF sottolinea che dobbiamo assolutamente rimanere ben al di sotto dei 2°C di aumento della temperatura media globale rispetto all’era preindustriale: questo è il punto centrale. Abbiamo pochi mesi per decidere tagli delle emissioni molto ambiziosi e per mettere a punto impegni finanziari per aiutare i Paesi più poveri e vulnerabili. Occorre puntare ad avere un accordo significativo ed efficace nel Summit sul Clima che si terrà a dicembre a Parigi: un accordo che segua le indicazioni della comunità scientifica e non i veti incrociati della politica. E la speranza per il clima viene anche dalla società civile, dai governi locali, dalle imprese che lavorano per affermare alternative ai combustibili fossili.
 

17.1.15

I cipressi del cimitero di Nereto vanno abbattuti! Perché? Non si sa...


Un milione e seicentomila euro. È questo il costo per realizzare una bretella di poche centinaia di metri con 2 rotatorie che, nelle intenzione dell’Amministrazione Provinciale di Teramo, dovrebbe costituire la variante di un breve tratto della strada provinciale n. 259.
Per realizzarla saranno abbattuti i cipressi ultrasecolari di un viale che accompagna il cimitero di Nereto.
Da tempo il locale comitato di cittadini ha evidenziato le incongruenze del tracciato e le forzature nel procedimento autorizzativo. Ed in tanti hanno fatto notare come si sarebbero potuto trovare alternative molto più utili ed efficaci a questa ipotesi progettuale. Del resto il progetto in questione è in realtà un ripiego predisposto solo per mancanza di fondi sufficienti a realizzare l’ipotesi originaria.
Quello che può sconcerta è che, ancora una volta, una scelta del genere sia stata compiuta senza avere la ben che minima attenzione alla storia di un territorio ed alla volontà dei cittadini che in gran numero hanno sottoscritto una petizione contro la realizzazione dell’opera.
“Sembra quasi che vi sia una tendenza a distruggere la bellezza dei nostri luoghi”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. “Nel passato si progettava facendo attenzione ad inserire le opere dell’uomo nel contesto naturale: oggi, invece, si fa esattamente il contrario. Distruggiamo tutto il bello che ci è stato affidato dalla natura e da coloro che ci hanno preceduto. Si è sbagliato nel non voler ascoltare le tante voci di coloro che propongono alternative. Ed oggi è altrettanto sbagliato non fermare un meccanismo perverso che porterà all’abbattimento di piante secolari senza risolvere il problema del traffico veicolare. Possibile che i nuovi Amministratori provinciali non trovino il coraggio di intervenire per adottare la scelta più giusta e ragionevole e non quella più semplicistica? Si ha l’impressione che più che cercare una soluzione ai problemi, si vogliano solo spendere i soldi e far partire dei lavori, senza preoccuparsi se poi l’intervento proposto possa raggiungere o meno i risultati che si prefigge”.
Il WWF chiede al Presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, di intervenire coinvolgendo la ditta che ha vinto l’appalto per reindirizzare l’azione amministrativa verso una soluzione migliore.​

15.1.15

Quest'estate non cambiare: nuova Giunta, stesso mare...

Dino Pepe,
Assessore regionale al Demanio
È cominciato l’esame della proposta di modifiche del Piano Demaniale Marittimo Regionale nella competente commissione consigliere regionale. Nel finale della precedente legislatura regionale, grazie agli emendamenti proposti dal consigliere regionale Maurizio Acerbo ed alle proteste delle Associazioni ambientaliste, la proposta venne bloccata. I mesi trascorsi dall’insediamento potevano servire alla nuova giunta per ripensare il testo. Dobbiamo invece constatare che cambia la Giunta, ma le proposte rimangono le stesse.
Si continua a pensare ad un bene comune come il demanio marittimo ed alle nostre spiagge solo in funzione delle esigenze immediate dei balneatori come del resto dichiara esplicitamente la stessa relazione allegata alla proposta di modifica che ammette che la stessa rappresenta il recepimento delle richieste delle Associazioni di Categoria. Emerge, come al solito, il contrasto tra gli obiettivi dichiarati del piano “il recupero e la tutela ambientale e lo sviluppo ecosostenibile nell’uso del demanio marittimo” (art. 2) e le concrete previsioni.
In assoluta controtendenza rispetto a una sensibilità ambientale e paesaggistica sempre più diffusa, il PDM prevede aumenti di cubatura inaccettabili su un litorale, quello abruzzese, già per il 90% cementificato e occupato da strutture per gli usi più svariati. Inoltre si prevede di aumentare l’occupazione del fronte mare riducendo drasticamente quel poco che è rimasto di Vista Mare.
SPIAGGE LIBERE: l’attuale normativa prevede un preciso obbligo in capo ai comuni di prevedere la riserva di almeno il 20% delle spiagge in concessione da destinare a spiaggia libera. La modifica elimina l’obbligo ed introduce la facoltà per i Comuni che non dispongono del 20% di spiagge libere di recuperare tali aree dalle concessioni con fronte superiore a metri 100 (comma 1 bis): “ove ritenuto, potranno essere recuperati spazi”.
NUOVI VOLUMI: l’attuale normativa prevede un limite massimo per la superficie coperta di mq.250. La modifica prevede espressamente aumenti, in base al numero di abitanti, fino al 30% di tale superficie massima. Esclude poi da tale computo le cabine spogliatoio che possono essere realizzate in deroga fino a mq 22,5. Con la scusa di assicurare nelle strutture balneari l’abbattimento delle barriere architettoniche si prevede la creazione di volumi e superfici coperte e pavimentate totalmente al di fuori degli standard massimi concessi. Ulteriori volumi in deroga sono previsti per la realizzazione di “locali tecnici“ di non precisata natura, inspiegabilmente esclusi dai quasi 300 mq già costruibili.
VISTA MARE: Anche sotto quest’aspetto sono previsti ulteriori limitazioni della vista mare. L’aumento è del 5% rispetto all’esistente per le concessioni con fronte mare superiore a mt 40 e viene scomputato il fronte occupato dalle cabine.
CORRIDOI TRA CONCESSIONI: Lo spazio libero tra le attrezzature balneari di due concessioni contigue si riduce da 5 metri a 3 (si tratta di una fascia non solo di visuale e sicurezza, ma anche di spiaggia “libera” dove di solito prendono il sole cittadini che non affittano ombrelloni).
SCATOLONI SULLA SPIAGGIA DA SETTEMBRE A GIUGNO: La modifica proposta prevede che gli stabilimenti potranno essere completamente circondati da “pannelli rigidi”, per di più utilizzabili a fini promozionali (diventando enormi cartelloni pubblicitari).

Arrivato il nuovo Consiglio del Parco Gran Sasso - Laga, ma alcune nomine non vanno!

Le rappresentanze abruzzesi delle Associazioni Italia Nostra, Mountain Wilderness, ProNatura e WWF esprimono soddisfazione per la ricostituzione del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Finalmente sono stati sanati il deficit di democrazia e la costante violazione della normativa che hanno lasciato per otto anni una delle più importanti aree naturali protette italiane priva del proprio organo decisionale.
Deve però evidenziarsi come proprio le nomine fatte su designazione dei due Ministeri competenti (Ministero dell’Ambiente e Ministero delle Politiche Agricole e Forestali) contrastino con quanto previsto dalla normativa sulle aree naturali protette che chiede che “i componenti del Consiglio Direttivo siano individuati tra esperti particolarmente qualificati in materia di aree protette e biodiversità” (art. 9 della Legge n. 394/91, come modificato dal DPR n. 73/2013).
I Ministeri, infatti, hanno designato Graziano Ciapanna, ingegnere teramano, ex consigliere comunale di Teramo ed attualmente consigliere in Provincia (proprio ieri rinviato a giudizio in un’inchiesta sull’affidamento del servizio antincendio nei presidi ospedalieri della ASL di Teramo) e Paolo Costanzi, avvocato aquilano, attualmente Direttore Generale della Regione Abruzzo.
Al di là dell’opportunità di nominare una persona sottoposta ad indagini da parte della magistratura, non appare condivisibile la scelta di soggetti con incarichi in Amministrazioni locali dell’area del Parco: in questo modo il nuovo Consiglio Direttivo del Parco risulta composto da sei membri di diretta o indiretta espressione di realtà locali, contro soli due membri con specifiche competenze in materia di aree protette e biodiversità, contraddicendo così in modo stridente uno dei pilastri della Legge quadro sulle aree protette.
Perché il Ministro Galletti, che ha firmato il decreto di nomina del nuovo consiglio, ha disatteso il principio di proporzione tra la componente statale e quella non statale dei membri del Consiglio Direttivo del Parco, chiaramente previsto dalla normativa sulle aree naturali protette? E perché non ha scelto amministratori esperti nelle materie che dovranno gestire?
Tale situazione va rivista e sanata: il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga merita una gestione attenta, capace di affrontare i tanti problemi presenti sul territorio di competenza.
Il governo di un Ente Parco si misura dalla capacità che ha di conservare il suo patrimonio naturalistico e, attraverso questo, di promuovere e valorizzare il proprio territorio, informando e coinvolgendo i cittadini residenti e operanti all’interno dell’area protetta sui percorsi di futuro sostenibile per il sistema vivente vegetale ed animale e per le economie storiche dolci.
Le Associazioni ambientaliste chiederanno un incontro al Presidente dell’Ente Parco ed al nuovo Consiglio Direttivo al fine di conoscere come intendono lavorare per il futuro e per riavviare quel confronto che è mancato negli ultimi anni sulle scelte strategiche che quest’area naturale protetta è chiamata a compiere.

Italia Nostra – Abruzzo
Mountain Wilderness – Abruzzo
ProNatura – Abruzzo
WWF – Abruzzo