25.2.14

Il Moscardino nell'Oasi

Per un pelo, è proprio il caso di dirlo, e grazie a tanta crema di nocciole l'Oasi WWF della Riserva dei Calanchi di Atri ha documentato la presenza nell'area protetta di una specie, il Moscardino (Muscardinus Avellanarius), un piccolo mammifero della famiglia dei ghiri tutelato a livello comunitario.
La sua presenza è stata accertata nell'ambito di una ricerca condotta nella Riserva dalla faunista Alessia Ferretti, che si è avvalsa di un particolare metodo d’indagine indiretta, non invasiva per gli animali. 37 trappole, denominate hair-tubes, sono state collocate in vari punti all'interno dell'area protetta. Esse consistono in tubi di plastica di 20 cm di lunghezza e 4 di diametro al cui interno sono state applicate strisce di biadesivo, volte a catturare il pelo al passaggio dell’animale, attirato dal suo cibo preferito: la crema di nocciole (senza zucchero)! Il pelo è stato successivamente analizzato nella sua struttura cellulare al microscopio ed ha permesso di rilevare l’effettiva presenza del mammifero in Oasi.
Il moscardino è uno tra i più piccoli mammiferi presenti in Italia e il più piccolo appartenente alla famiglia dei Gliridi, inserito tra le specie tutelate dalla Direttiva Habitat (92/43/CE). Esso è un roditore che vive quasi esclusivamente in zone boschive, dove sfrutta le lunghe dita prensili per spostarsi ed arrampicarsi tra i rami degli alberi e degli arbusti, evitando così, il contatto con il suolo. Le sue dimensioni sono assai ridotte (circa 10 cm), la sua pelliccia è color arancione e ha una folta coda e grandi occhi neri che lo rendono oltre che inconfondibile, anche simpatico e tenero. Nella notte si muove alla ricerca di cibo per poi tornare al nido prima dell'alba e dormire di giorno.
Durante i mesi primaverili ed estivi, maschio e femmina restano insieme solo per la fase di accoppiamento, separandosi dopo qualche giorno. La gestazione dura tre settimane circa e si conclude con la nascita di 4-5 piccoli, nudi e ciechi.
Le abitudini alimentari del moscardino sono molto particolari, infatti, la sua dieta è costituita in larga misura da frutti (principalmente noci, semi e bacche), fiori (ricchi di nettare e polline) e, solo in mancanza di questi, anche da insetti.
La tutela della fauna è fondamentale per l’Unione europea, a tal punto da meritare una direttiva specifica, la cosiddetta Direttiva Habitat, che elenca tutte le specie in declino che necessitano di protezione. L’individuazione e la tutela delle specie presenti in Direttiva sarà necessaria nel momento in cui le Riserve Naturali presenti all’interno dei Siti di Interesse Comunitario (SIC) passeranno dall’attuale gestione regionale o statale dei fondi, ad una gestione direttamente europea. L’Europa, infatti, chiederà un quadro delle specie protette nelle riserve naturali e premierà quelle che non solo riusciranno a tutelarle, ma anche a incrementarne le popolazioni.
Il moscardino è in forte regresso in diverse regioni per via della scomparsa delle zone boschive e della pressione antropica, mentre, per la nostra Riserva, esso costituisce sia un elemento faunistico di pregio sia un indicatore di un buon grado di biodiversità vegetale, seppur con un limitato numero di estensioni boschive.
La ricerca scientifica per la nostra Oasi si rivela fondamentale ogni qualvolta apporti nuove conoscenze che contribuiscono sia ad accrescere la significatività della presenza di un’area protetta che a portare nuove conoscenze ai progetti di educazione ambientale svolti annualmente dall'Oasi nelle scuole.
Per maggiori informazioni consultare il seguente link http://riservacalanchidiatri.it/documenti/337_relazione%20moscardino.pdf.

22.2.14

Master GESLOPAN


Il sistema delle Aree Naturali Protette copre in Italia oltre il 10% del territorio e supera di molto tale percentuale se si comprendono anche la rete Natura 2000, che si estende attraverso i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e le Zone di Protezione Speciale (ZPS) sul 20% del territorio nazionale, e le Aree Marine Protette (circa 30.000 Km 2 di superficie). Le Aree Naturali Protette rappresentano importanti luoghi di sperimentazione di una convivenza armonica tra uomo e ambiente nelle quali è possibile incrementare sia la qualità dell'ambiente che la propria qualità di vita prendendo parte alla costruzione di un equilibrio ottimale tra attività antropiche ed ecosistemi naturali in un'ottica di green economy e di sostenibilità.
Con l'edizione 2013/2014, il Master ha accumulato dieci anni continuativi di esperienza formativa: il Master, organizzato dalle Facoltà di Medicina Veterinaria, di Agraria e di Scienze Politiche, rappresenta il frutto della condivisione di idee e progetti tra il mondo della ricerca, le amministrazioni regionali e locali e gli Enti gestori delle Aree Naturali Protette.

A chi si rivolge
Il master si rivolge a chi - nelle Aree Naturali Protette - vuole concretizzare in termini lavorativi le proprie affinità verso la wilderness e attivare percorsi di sviluppo sostenibile creando imprese verdi, intraprendendo nell'ambito delle produzioni locali di qualità, dei servizi e del non-profit ed a chi, operando già negli Enti parco o negli Enti locali, vuole incrementare le proprie competenze gestionali. Al Master possono accedere i laureati con laurea triennale o titolo superiore; saranno anche ammessi candidati che conseguiranno il titolo entro la sessione straordinaria dell'Anno Accademico 2011/2012 che potranno, eventualmente, riempire lo spazio formativo presente fino all'autunno 2013.

Perché iscriversi
Il Master offre una formazione interdisciplinare di alta qualità indispensabile per partecipare alla gestione, conservazione e sviluppo economico delle Aree Naturali Protette. Ciò richiede nuove professionalità proiettate verso il futuro e capaci di produrre sviluppo qualificando con un approccio scientifico e tecnologico quelle ricchezze rappresentate dalle risorse naturali, culturali e dalle produzioni agro-alimentari locali utilizzando, tra l'altro, tecniche di marketing e di comunicazione innovative (marketing 2.0). Le competenze naturalistiche, zoo-agro-alimentari, sociologiche ed economico-giuridiche acquisite durante il percorso formativo, così come l'apprendimento degli strumenti necessari a concretizzare la propria progettualità (progettazione europea, fundraising, business planning), consentono di operare in maniera innovativa nelle aree protette e, più in generale, nei sistemi di gestione dello sviluppo locale.
Gli sbocchi occupazionali possono riguardare le attività imprenditoriali nei numerosi settori che hanno un punto di forza negli ambienti naturali di qualità, le attività libero-professionali come consulenti, animatori e progettisti dello sviluppo locale o l'impiego negli Enti gestori delle Aree Naturali Protette, negli Enti locali e nelle Agenzie di sviluppo territoriale. Agli allievi che completano con successo il percorso formativo sarà rilasciato il titolo di Diploma di Master universitario di I livello in "Gestione dello Sviluppo Locale nei Parchi e nelle Aree Naturali" al quale consegue il riconoscimento di 60 Crediti Formativi Universitari.

Competenze fornite dal Master
Gestione e valorizzazione delle risorse naturali
Creazione di impresa nelle aree protette
Prodotti e servizi green
Marketing territoriale e ambientale
Biologia della conservazione
Sostenibilità delle produzioni agricole, zootecniche e forestali
Valorizzazione delle risorse agro-alimentari nelle aree protette
Sostenibilità della fruizione turistica
Gestione delle Aree Marine Protette
Promozione dello sviluppo locale
Progettazione e fundraising
Governo e pianificazione delle aree protette


SCADENZA ISCRIZIONI 14 MARZO 2014

15.2.14

Autodromo di Montorio al Vomano, in arrivo una colata di asfalto e cemento?

Domani, domenica 16 febbraio, il Consiglio Comunale di Montorio al Vomano sarà chiamato a pronunciarsi su una proposta di variante al Piano Regolatore Generale finalizzata a consentire la costruzione di un autodromo in località San Mauro.
Per realizzare questo intervento, infatti, è necessario modificare lo strumento urbanistico comunale che non prevede in quell’area la possibilità di costruire.
L’area interessata sarà infatti completamente stravolta e saranno necessari enormi lavori il cui costo si dovrebbe aggirare sui 30 milioni di euro di cui ad oggi ne sono stati messi a disposizione solo una minima parte.
L’opera comporterebbe lo stravolgimento di un’intera area collinare che dovrebbe essere sbancata e livellata per fare posto ad una pista lunga circa 4 km e larga 10 metri: una colata di cemento ed asfalto che andrebbe ad occupare un’area agricola, contribuendo ulteriormente alla cementificazione del nostro territorio.
Senza considerare poi che nelle vicinanze dell’area sorge una piccola frazione i cui abitanti hanno manifestato in maniera netta la propria contrarietà all’opera, preoccupati per l’impatto che la stessa avrà sulla loro vita e sulle loro attività.
“L’idea stessa di realizzare un autodromo nel mezzo di un’area agricola è sbagliata”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. “Opere di questo tipo, se devono essere realizzate, andrebbero localizzate in aree già utilizzate in passato ed ora abbandonate: possibile che non si sia potuto individuare una delle tantissime aree dismesse dove realizzare una pista automobilistica? Perché, nonostante i problemi legati alla sbagliata gestione del territorio a cui abbiamo assistito in questi anni, si insiste sulla cementificazione delle aree verdi? E come si fa a definire “ambientalmente compatibile” la trasformazione di un’area collinare agricola in una distesa di asfalto? Anzi, è veramente paradossale che il nome di un simbolo della natura come il Gran Sasso, sia utilizzato per un autodromo!”.
Il WWF auspica che il Consiglio Comunale di Montorio al Vomano voglia mantenere le previsioni urbanistiche che esso stesso si è dato attraverso il Piano Regolatore Generale, confermando la non edificabilità dell’area scelta per la realizzazione dell’autodromo.

5.2.14

Inquinamento Fiume Tordino a Teramo: esposto del WWF


Nella giornata di ieri, martedì 4 febbraio, Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo ha presentato al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, alla Polizia dell’Amministrazione Provinciale di Teramo ed al Comando dei Vigili Urbani del Comune di Teramo un esposto nel quale vengono segnalati due casi di alterazione delle acque del Fiume Tordino.
Nei giorni precedenti alcuni cittadini avevano inviato numerose segnalazioni al WWF circa la presenza nelle acque del Fiume Tordino in località Cona ed in località Ponte a catena di sostanze non identificate che causavano il manifestarsi di schiuma, cattivi odori e un’insolita colorazione del corso del fiume.
Alcuni volontari del WWF hanno provveduto ad effettuare un controllo di quanto segnalato, facendo foto a testimonianza della situazione riscontrata.
Tale documentazione fotografica, insieme al rilevamento del punto esatto delle aree interessate, sono state trasmesse agli Organi di vigilanza.
Nella giornata di ieri i volontari del WWF hanno anche contattato agenti della Polizia provinciale, accompagnandoli in un sopralluogo nelle aree interessate. È stato così possibile verificare che effettivamente le acque del fiume risultano di colore alterato, con presenza di schiuma e un persistente cattivo odore.
“Non è certo la prima volta che segnaliamo casi di inquinamento delle acque dei nostri fiumi”, evidenzia Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. “Purtroppo i nostri corsi d’acqua sono sottoposti ad attacchi continui che determinano una profonda alterazione di questi ecosistemi estremamente delicati. L’inquinamento, peraltro, non resta localizzato nelle aree colpite, ma ovviamente viene trasportato dalle acque e finisce per arrivare al mare determinando problemi anche alla balneabilità. Abbiamo chiesto agli Organi di polizia di agire per quanto di loro competenza al fine di individuare la fonte dell’eventuale inquinamento nonché le eventuali responsabilità. Il WWF è intenzionato a seguire questa vicenda e si aspetta che si giunga alla risoluzione delle due problematiche segnalate”.

2.2.14

Le attività del Centro di Educazione all'Ambiente "Monti della Laga"


Il Centro di Educazione Ambientale “Monti della Laga”, nella nuova sede in zona Prati Panzanelle nel Comune di Cortino (TE), è stato inaugurato il 18 maggio 2013.
Il CEA è stato poi riconosciuto quale Centro di interesse regionale con Delibera di Giunta della Regione Abruzzo n. 777 del 28 ottobre 2013.
Il WWF è presente nel territorio di Cortino da quasi 30 anni. Nella frazione di Elce fu creato il primo Centro di Educazione all’Ambiente quando ancora non era stato istituito il Parco e per anni in quel piccolo centro si sono svolte tante attività di educazione ambientale.
La nuova sede si trova a circa 2 km dal centro abitato di Cortino, in prossimità del bivio per Casagreca, in una zona molto suggestiva del Parco da dove è possibile ammirare sia il massiccio del Gran Sasso che la catena dei Monti della Laga.
Il Centro nasce grazie alla collaborazione tra WWF, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e Comune di Cortino. La struttura fu realizzata in origine come casa appoggio per pastori, ma è rimasta inutilizzata per moltissimi anni. Il Comune l’ha messa a disposizione del WWF per trasformarla in un Centro di Educazione Ambientale ed il Parco ha assicurato un finanziamento che ha permesso, grazie anche al lavoro dei volontari del WWF di Teramo, di recuperare l’edificio.
La struttura che ospita il Centro è di circa 250 metri quadri, compreso un portico, ed è circondata da un ampio cortile recintato di circa 3.500 metri quadri.
Nel Centro sono stati realizzati un impianto solare termico a circolazione forzata con serbatoio di 150 litri ed un impianto fotovoltaico connesso alla rete energetica pubblica. Sono stati rifatti e messo a punto l’impianto elettrico, i bagni ed il tetto e si è dotata tutta la struttura di un rivestimento esterno isolante, impermeabilizzante e traspirante. Le sale sono state arredate per svolgere attività di educazione ambientale ed è stata creata una biblioteca con volumi su tematiche ambientali. È presente anche una sala convegni ed una stanza con 6 letti.

Presso il CEA operano i seguenti volontari del WWF: Piero Angelini, Claudio Calisti, Dante Caserta (responsabile), Fausta Filippelli, Donatella Policreti, Fausto Pompilii, Pierluigi Ricci e Roberto Rotella.
Gli operatori hanno specifiche competenze nell’ambito dell’educazione ambientale. Due di loro sono inoltre accompagnatori di media montagna riconosciuti dalla Regione Abruzzo (L.R. n. 86/98).

Attività 2013
Ovviamente il 2013 è stato impiegato in larga parte per i lavori di allestimento della nuova struttura.
Nella giornata inaugurale del 18 maggio 2013 è stato organizzato un incontro pubblico a cui hanno partecipato rappresentanti delle Amministrazioni e Comunità locali, del Corpo Forestale dello Stato e del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
All’incontro hanno preso parte anche cinque classi dell’Istituto comprensivo di Montorio al Vomano provenienti dai comuni di Cortino, Montorio al Vomano e Nerito.
Nel 2013 sono state avviate anche le prime attività finalizzate a far conoscere la nuova struttura.
In particolare sono stati avviati i primi contatti per far conoscere il Centro a diversi istituti della provincia di Teramo interessati a svolgere attività di educazione alla sostenibilità ambientale su biodiversità, energie rinnovabili, clima e mutazioni climatiche, qualità dell’aria e delle acque.
Il CEA ha inoltre aderito ai progetti “Di scuola in CEA per Energiochi 9” a.s. 2013/2014 ed ha comunicato la propria disponibilità ad aderire ai progetti del nuovo anno de “Il Parco in Aula” del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
È stato anche avviato un progetto di educazione alla sostenibilità ambientale dal titolo “Itinerari di sostenibilità ambientale” rivolto a cinque scuole primarie della provincia di Teramo con la collaborazione del Consorzio B.I.M. di Teramo.

Programma 2014
Per il 2014 il Centro di Educazione Ambientale “Monti della Laga” porterà avanti le seguenti attività.
  • Iniziative educative con i progetti “Di Scuola in CEA” della Regione Abruzzo;
  • Iniziative educative con i progetti “Il Parco in Aula” del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga;
  • Iniziative educative con i progetti “Itinerari di sostenibilità ambientale” con la collaborazione del Consorzio B.I.M. di Teramo;
  • Adesione alla Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’UNESCO;
  • Iniziative di sensibilizzazione e formazione promosse dal WWF (Earth Hour e Festa delle Oasi);
  • Organizzazione di almeno tre escursioni nelle aree limitrofe al Centro al fine di promuovere un escursionismo attento a risorse e valori della montagna, agli aspetti culturali, naturalistici, di tutela e salvaguardia nelle aree naturali protette;
  • Organizzazione di un incontro con gli insegnanti degli Istituti della provincia di Teramo per far conoscere il nuovo Centro e la sua offerta educativa.

Inoltre nel nuovo anno il Centro è intenzionato ad avviare contatti e collaborazioni con alcuni degli altri Centri di Educazione Ambientale del sistema INFEA della Regione Abruzzo, nonché con gli altri CEA della rete di educazione ambientale del WWF Italia.

Nel 2014 è in programma la produzione di materiale informativo sul CEA (in particolare un depliant), nonché la creazione del sito internet.
Verranno inoltre portate avanti attività di comunicazione attraverso comunicati stampa, la mailing-list ed il blog del WWF Teramo (http://lagramigna.blogspot.com).