5.5.13

I sapori di Atri

Nella Riserva Naturale Regionale Oasi WWF Calanchi di Atri continua la promozione dei prodotti tipici del territorio, un obiettivo che è possibile perseguire grazie al coinvolgimento sinergico dei produttori locali che si preoccupano di garantire la qualità dei prodotti.
Novità del 2013 è il piccolo, ma esaustivo dépliant, I sapori di Atri, che l’Oasi WWF ha realizzato in quattro lingue (italiano, inglese, francese e tedesco), in collaborazione con il Comune di Atri, per illustrare la variegata e ricercata gamma di prodotti tipici del territorio.
A fronte del successo conseguito dal progetto "Culture e colture nella Riserva dei Calanchi", avviato nel lontano 2005, e sull’onda dei positivi riscontri del progetto "Amici del Parco", attivato in collaborazione con l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, numerose sono le attività di promozione intraprese, ultima la partecipazione alla manifestazione “Fantasticalice”, organizzata dal comune di Olgiate Comasco (CO), dove i prodotti del territorio di Atri erano in prima fila e grazie alla quale è stato possibile veicolare utili informazioni su Atri e sui suoi straordinari sapori.
I sapori di Atri, è il frutto del continuo impegno nel diffondere un’offerta integrata tra i prodotti enogastronomici delle aziende ed il turismo culturale e ambientale, adottando la commercializzazione tramite filiera “corta” che garantisce il contatto diretto con il territorio, responsabilizza il produttore e accresce la consapevolezza del “consumatore” sulla qualità del prodotto acquistato.
Grazie a queste iniziative di sensibilizzazione, non solo chi compra, ma anche chi produce è diventato più consapevole dei vantaggi legati a forme alternative di produzione e di distribuzione: dai mercati contadini, al porta a porta, fino all’adesione al progetto Amici del parco, grazie al quale sono già stati installati 50 scaffali all’interno delle attività commerciali presenti sul tratto di costa che va dal comune di Pineto a quello di Pescara.
Non mancano le aziende biologiche che attualmente sono 5 (e altre 3 aziende sono in fase di certificazione). Il biologico garantisce la biodiversità agraria, ancora presente e in fase di recupero, viste le numerose etichette e referenze che negli ultimi anni vedono protagoniste sempre più aziende agricole atriane. Grazie al reinserimento nell’ambiente di antiche cultivar, gli agricoltori riescono a inventare nuovi prodotti, fiore all’occhiello del territorio. Un esempio è quello della Sulla, una leguminosa adatta per l’allevamento dei bovini, che anni prima era stata soppiantata dall’erba medica. Con il progetto Culture e colture nella Riserva dei Calanchi la Sulla è tornata rigogliosa e i suoi fiori in questo periodo colorano di un fucsia acceso i campi, attirando le api.
Così, dal massiccio ritorno della Sulla, un’idea è venuta ad uno degli apicoltori presenti in Riserva che ha iniziato a produrre del miele di Sulla, molto apprezzato dai più, la cui produzione annualmente si attesta intorno ai 200 kg.