19.1.13

AdriaPAN in Europa

A San Benedetto del Tronto, il 31 gennaio ed il 1° febbraio 2013 si terrà il workshop “AdriaPAN in Europa”.
L'incontro è organizzato per i dirigenti e gli esperti di aree protette dell'Adriatico, al fine di pianificare tutti i progetti futuri in ambito AdriaPAN.
La partecipazione è gratuita. Le informazioni si trovano sul sito web di AdriaPAN (www.adriapan.org).

AdriaPAN, il Network delle Aree Protette costiere e marine del Mar Adriatico, è un'iniziativa bottom-up che ha preso avvio da due aree marine protette italiane, Miramare e Torre del Cerrano.
L'obiettivo principale del network sta nel facilitare i contatti tra aree protette, in modo da portarne al massimo l'efficacia gestionale e la capacità progettuale in partenariato.
AdriaPAN è un network in crescita con un gran potenziale per fare sistema e cooperare in materia di protezione ambientale, sviluppo sostenibile, oggi con 23 membri e circa 30 associati.
La "Carta di Cerrano" è il documento fondativo di AdriaPAN. Inizialmente sottoscritto da 10 Aree Protette italiane, marine e costiere, oggi conta oltre il doppio dei membri effettivi, tra le aree protette di tutti i paesi bagnati dall'Adriatico, e ha associato più di 30 organizzazioni, nazionali e internazionali, tra istituzioni, NGO, Imprese, etc. tutte interessate a collaborare alle iniziative di AdriaPAN.

6.1.13

Festa delle Oasi WWF ad Atri

Un video per ricordare la Festa del 2012 all'Oasi WWF dei Calanchi di Atri.

In Provincia non ci sono soldi, ma per i cacciatori si trovano

L'Amministrazione Provinciale di Teramo non se la passa troppo bene. Sono finiti i soldi!
Però per i cacciatori i soldi si trovano: con il provvedimento diringenziale n. 295 del 6 settembre 2012, la Provincia ha pagato 2 mila euro quale “parziale copertura delle spese di organizzazione e realizzazione dell’iniziativa dal titolo 5° Festa del Cacciatore”, promossa dal “Circolo Cacciatori Val Vibrata” di Nereto.

2.1.13

Appena ti distrai, ti scippano il referendum!

La "casta" non molla. Neanche le feste di Natale sono sufficienti a fermare chi non ha proprio mandato giù il referendum contro la privatizzazione dell'acqua del giugno 2011.
Il 28 dicembre 2012, l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas ha approvato il nuovo Metodo Tariffario Transitorio 2012-2013 per il Servizio idrico Integrato sancendo, nei fatti, la negazione dei Referendum del Giugno 2011, con cui 27 milioni di cittadini italiani si erano espressi per una gestione dell'acqua che fosse pubblica e fuori dalle logiche di mercato.
Già il Governo Berlusconi, solo due mesi dopo i referendum, aveva varato un decreto che, reintroducendo sostanzialmente la stessa norma abrogata, avrebbe portato alla privatizzazzione dei servizi pubblici locali. Tale decreto è stato poi dichiarato incostituzionale.
In egual modo l'Autorità vara una tariffa che nega, nello specifico, il secondo referendum sulla remunerazione del capitale e lascia che si possano fare profitti sull'acqua, cambiando semplicemente la denominazione in “costo della risorsa finanziaria”, ma non la sostanza: profitti garantiti in bolletta.
Ma fa anche di peggio.
Infatti, il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli investimenti per la gestione del servizio idrico integrato più di quanto già non accada attualmente. Ciò avverrà perché in un sistema che si basa sul ricorso al mercato creditizio, se si allunga il periodo di ammortamento dei cespiti si ha una conseguente riduzione delle aliquote annue con un impatto negativo sui flussi di cassa, creando, così, un rischio elevato nel reperimento delle risorse finanziarie.
Ciò è particolarmente grave visto che il servizio idrico integrato abbisogna di ingenti investimenti nei prossimi anni (alcune stime parlano di circa 2 miliardi di € l'anno per i prossimi 20/30 anni).
L'Autorità, in un contesto dove il Governo tecnico di Monti ha rafforzato un' impostazione neoliberista e di privatizzazione dei beni comuni, che conferma e ripropone nella sua agenda per il prossimo governo, si nasconde dietro una deliberazione amministrativa per affermare una ricetta politica che vuole speculare sui servizi pubblici essenziali, a partire dall'acqua.
Dietro le manovre tecniche si afferma, inoltre, una sospensione democratica gravissima a danno di tutti noi.
Per questo vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e chiediamo le dimissioni dei membri dell'Autorità. E, chiaramente, non ci fermeremo ad elemosinare concessioni ma ci batteremo finchè questo non avverrà e venga ristabilità la volontà popolare.
Perchè si scrive acqua, si legge democrazia, e vogliamo ripubblicizzare entrambe.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

Dalla riperimetrazione della Riserva del Borsacchio alla petrolizzazione della Provincia di Teramo


Da Franco Sbrolla riceviamo e pubblichiamo.
Dopo la scellerata riperimetrazione della Riserva naturale Borsacchio, progettata dal consigliere regionale “ballerino” Berardo Rabbuffo (Fli), il Comitato di VIA ha dato parere favorevole alle istanze Villa Mazzarosa e Villa Carbone, presentate dalla società Medoilgas Italia per effettuare le ricerche di idrocarburi.
In fase decisoria sono adesso tre istanze, denominate Corropoli, Colle dei Nidi e Cipressi.
E quando queste richieste avranno ottenuto il parere favorevole del Comitato di VIA, nella Provincia di Teramo saranno asserviti, alle società petrolifere, 418,4 Kmq. di territorio amministrato da 25 Comuni. Una vastissima area, costiera e collinare, da Pineto, Roseto e Giulianova fino a Martinsicuro, e dal fiume Tronto a Teramo ed Atri, e al confine con la Provincia di Pescara.
E accadrà, qui da noi, quel che è successo in Basilicata, dove, per soddisfare gli appetiti delle compagnie petrolifere, è stato riperimetrato lo stupendo Parco Nazionale della Val d’Agri - Lagonegrese.
Sono poi iniziate le ricerche di idrocarburi, e in quel territorio, i 60 pozzi petroliferi tuttora in attività, e il Centro Oli di Viggiano, con le sue esalazioni tossiche e i continui riversamenti inquinanti, hanno stravolto la qualità della vita dei cittadini lucani.
Per quanto riguarda l’istanza Villa Mazzarosa, che comprende un’area di 13,4 Kmq., da Cologna a Scerne e dalla battigia alla collina, la Medoilgas Italia assicura che si tratterà solo di ricerca di idrocarburi gassosi, e nel caso si scopra un giacimento petrolifero non si procederà all’estrazione.
Una dichiarazione confezionata ad arte, in quanto la società conosce bene gli obiettivi della nuova Strategia Energetica Nazionale, che ha già superato la fase della Consultazione Pubblica.
Ed ecco, qui di seguito, i tre punti focali della S.E.N.:
1) L’Italia, dal 2013 al 2020, raddoppierà la produzione di gas e petrolio.
2) L’Abruzzo, che offre un elevato potenziale energetico, diventerà distretto petrolifero e base logistica per lo sviluppo di nuove attività estrattive nel Sud Italia.
3) Il Titolo V della Costituzione sarà modificato per favorire lo sviluppo energetico e l’interesse nazionale, rispetto a quello di carattere locale.
Questi punti sono riportati nell’Agenda Monti, che parla, senza alcun pudore, di Sviluppo Sostenibile.
E oltre a non citare la conseguente perdita di tanti posti di lavoro nel turismo, nell’agricoltura, nella pesca e nei settori correlati, non accenna ai disastri causati, in terra e mare, dalle estrazioni di idrocarburi. Dimentica, inoltre, il rischio di contaminazione delle acque sotterranee e di superficie, la svalutazione di tutte le attività produttive e degli immobili, le ricadute dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei residenti e la relazione tra i terremoti e le trivellazioni che destabilizzano le faglie, richiamata più volte da geologi e docenti universitari, come Maria Rita D’Orsogna, Franco Ortolani e Paolo Gonzales.
E come hanno reagito i politici e gli amministratori teramani all’incombente deriva petrolifera?
Silenzio assoluto, che si commenta da solo, ad eccezione del sindaco di Pineto, che ha protestato e ha chiesto l’accesso agli atti del Comitato di VIA, e della Giunta di Roseto, che per bocca dell’assessore all’Ambiente, ha espresso soddisfazione per il parere favorevole all’istanza Villa Mazzarosa.
Anziché ribaltare la politica della precedente Amministrazione, finalizzata alla riperimetrazione e alla cementificazione della Riserva naturale Borsacchio, gli attuali amministratori hanno adottato la stessa strategia, ed hanno tradito la fiducia della comunità rosetana.
E meritano, ampiamente, le parole finali pronunciate il 20 aprile 1653 da Oliver Cromwell, quando sciolse il Parlamento inglese: “… il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l’ingiustizia. Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete la porta a chiave. In nome di Dio, andatevene!”.

Bici su treno: anche in Abruzzo!

Il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano nei giorni scorsi aveva scritto all'assessore regionale Giandomenico Morra per chiedere che anche in Abruzzo, come nelle Marche e in Puglia, ci fosse la possibilità di trasportare gratis, sui treni, le biciclette.
A seguito di tale nota eravamo stati contattati dal consigliere regionale Maurizio Acerbo che, con proprio emendamento, ha inserito tale possibilità all'interno del Progetto di legge n. 493/2012: Disposizioni finanziarie per la redazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013 - 2015 della Regione Abruzzo (Legge Finanziaria Regionale 2013).

Il testo dell'emendamento
Art. 1 bis
(Convenzione per la mobilità ciclistica)
1. Al fine di favorire l’integrazione tra l'uso del mezzo pubblico e l'utilizzo di mezzi alternativi alle auto ed offrire la possibilità di un diverso e più rispettoso approccio al territorio regionale ed alle sue ricchezze attraverso l'incentivazione e la promozione delle attività cicloturistiche, la Regione Abruzzo stanzia € 30.000,00 per convenzione con Trenitalia per il trasporto gratuito sui treni regionali delle bici al seguito.
2. All’onere derivante dalla disposizione di cui al comma 1 si provvede mediante la seguente variazione al Bilancio di previsione 2013:
a) capitolo di spesa 11437 - UPB 01.01.006, denominato "Rimborso ed indennità ai componenti e partecipanti all’attività del Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo (CRAM)", in diminuzione di € 30.000,00;
b) capitolo di nuova istituzione - UPB 04.01.001 denominato “Convenzione con Trenitalia per la mobilità ciclistica, in aumento di € 30.000,00.
3. Per gli anni successivi si provvede con legge di bilancio.

Il Coordinamento ringrazia il consigliere Acerbo per la sensibilità dimostrata avendo così permesso, a fronte di uno stanziamento esiguo, di apportare alla regione tutta un inestimabile vantaggio in termini di incentivazione della mobilità sostenibile e sviluppo turistico.
La possibilità di trasportare le biciclette sui treni, sul territorio di Marche e Abruzzo e, se anche il Molise adotterà un provvedimento simile, fino alla Puglia, darà un maggiore impulso allo sviluppo cicloturistico della cosiddetta “Ciclovia Adriatica”, percorso ciclabile costiero che dovrebbe collegare Santa Maria di Leuca a Ravenna, allacciandosi con analogo percorso fino ai confini con la Slovenia, creando i presupposti per un vero sviluppo turistico sostenibile.
Restiamo in attesa dell'approvazione della Legge Regionale per la mobilità ciclistica in modo che anche nella pianificazione territoriale gli enti locali tengano conto di quegli accorgimenti necessari per far tornare i nostri territori e le nostre città a misura d'uomo.