27.8.12

Incendi e siccità: fermare la preapertura della caccia



La gravissima siccità di questi mesi ed i numerosi incendi stanno mettendo a dura prova la fauna selvatica. Lo certifica un parere dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione dell’Ambiente, massimo organo scientifico statale del settore in Italia.
Per questo Il WWF ha inviato una nota urgente alla Regione Abruzzo affinché annulli la cosiddetta preapertura alla caccia programmata per il prossimo 1 e 2 settembre, anche in considerazione delle nuove previsioni meteo che indicano un innalzamento delle temperature la prossima settimana. L’Associazione ha anche chiesto di interrompere l’addestramento dei cani, pratica che è stata avviata in Abruzzo il primo agosto, nonostante il parere negativo dell’ISPRA su questo punto del calendario venatorio approvato dalla Giunta Regionale.
Il WWF ha allegato alla richiesta alla Regione la recentissima nota dell’ISPRA, inviata all’eurodeputato Zanoni che aveva richiesto un parere sugli effetti sulla fauna della siccità in corso e l’impatto dell’attività venatoria in tali particolari condizioni.
L’ISPRA ha chiarito che la fauna selvatica è fortemente stressata per le condizioni ambientali di questo periodo. Per questo l’Istituto ritiene opportuno sospendere le preaperture, l’addestramento cani e, se dovessero perdurare queste condizioni ambientali avverse, modificare anche il resto delle regole della stagione venatoria contenute nei calendari venatori.
Dichiara Luciano Di Tizio, Presidente del WWF Abruzzo: “Il nostro appello alla Regione è basato sul buon senso oltre che su un approccio scientifico rigoroso. Chi può immaginare di continuare a far sparare come se nulla fosse migliaia di cacciatori su un territorio danneggiato da siccità e incendi e con gli animali stremati da mesi dalla mancanza di piogge e dal fuoco? Il calendario venatorio varato dalla Regione Abruzzo contiene già numerose criticità che sarebbero censurabili in una stagione normale, ma in condizioni di grave crisi ambientale, certificata addirittura dallo stesso Assessore Febbo che ha richiesto lo stato di calamità naturale, tale situazione diviene completamente ed evidentemente inaccettabile. Riteniamo, quindi, che l’assessore Febbo non possa far finta di nulla sugli effetti di tale situazione sulla fauna, visto che è competente sul calendario venatorio. Ricordiamo, infatti, che l’assessorato non è posto alla tutela degli interessi dei cacciatori, ma alla conservazione della fauna selvatica. Dopo le numerose censure che la Regione Abruzzo ha ricevuto nei mesi scorsi da TAR e Corte Costituzionale sulla materia venatoria appare evidente la necessità di un cambio di rotta che purtroppo non sta avvenendo. Per questo il WWF sta lavorando in questi giorni per l’apertura di una vertenza caccia in Abruzzo a tutti i livelli, da quello amministrativo giudiziario a quello comunitario”.