21.2.12

La soap opera del Borsacchio!

La principale caratteristica delle famose soap opera, che affollavano i palinsesti televisivi di alcuni anni fa, era il numero quasi infinito di puntate, all’interno delle quali le vicende si ripetevano con personaggi che comparivano, scomparivano e ricomparivano ripetendo costantemente sempre le stesse cose...
Da questo punto di vista la vicenda della Riserva del Borsacchio è una vera e propria soap opera.
Da quando è stata istituita la Riserva, con legge regionale del febbraio 2005, si continua a parlare di questo tratto di costa abruzzese nei Comuni di Roseto degli Abruzzi e di Giulianova, senza che le due Amministrazioni Comunali siano state in grado di procedere alla definizione del Piano di Assetto Naturalistico, né alla tabellazione, né all’elaborazione del progetto pilota di gestione finalizzato all’occupazione di disoccupati ed inoccupati, né alla nomina dell’organo di gestione. Tutte cose che per legge si sarebbero dovute fare entro il mese di maggio 2005.
Non è stato sufficiente neppure il commissariamento da parte della Regione per le due amministrazioni comunali, visto che la Provincia di Teramo, individuata nel novembre del 2008 come soggetto sostitutivo, si è subito adeguata alla colpevole inerzia dei due comuni.
In questi anni non sono stati fermi però gli speculatori, che da sempre vogliono mettere le mani su uno degli ultimi tratti di costa teramana rimasti liberi. Hanno fatto ricorsi amministrativi, hanno cercato più volte di modificare le leggi istitutive della riserva, hanno avviato lavori senza autorizzazioni… il tutto sempre trovando qualche consigliere regionale compiacente, pronto ad appoggiare gli interessi di pochi soggetti a scapito di quelli della collettività.
Il prossimo 23 febbraio la competente Commissione Consiliare della Regione Abruzzo tornerà ad occuparsi della Riserva del Borsacchio, affrontando l’esame di tre diverse proposte di modifica della legge istitutiva della Riserva. Le proposte mirano a ridurre, stravolgere o addirittura cancellare l’area protetta.
Il Comitato cittadino per la Riserva del Borsacchio, Italia Nostra e WWF tornano a chiedere ai consiglieri regionali di farsi garanti dell’interesse della collettività ad un ambiente sano e tutelato.
Il recente sopralluogo da parte della stessa Commissione consiliare con il successivo, poco decoroso, spettacolo offerto dal Sindaco di Roseto degli Abruzzi durante l’incontro con gli studenti del Liceo, ha dimostrato la reale situazione:
- la Riserva del Borsacchio, come hanno attestato professori universitari e tecnici di fama nazionale, conserva uno degli ambienti costieri più importanti della nostra regione;
- la Riserva del Borsacchio costituisce un argine contro le richieste di ricerca ed estrazione di idrocarburi che interessano sia le aree a terra che quelle di mare antistanti l’area protetta;
- la Riserva del Borsacchio non costituisce un ostacolo ai camping dell’area (attività da sempre consentita nelle aree naturali protette), ma solo per coloro che vogliono trasformare i camping in residence;
- la Riserva del Borsacchio non costituisce un ostacolo al contratto di quartiere dell’Annunziata del Comune di Giulianova, essendone previsto espressamente il mantenimento nel Piano di Assetto Naturalistico;
- la Riserva del Borsacchio ha tutelato un tratto di costa dalle speculazioni e dagli abusi come ha recentemente dimostrato una sentenza del Tribunale di Teramo;
- la Riserva del Borsacchio costituisce un valore aggiunto per il turismo e per le attività economiche di Roseto degli Abruzzi e di Giulianova, perché ne diversifica ed impreziosisce l’offerta.
Mentre l’Area Marina Protetta di Torre del Cerrano, istituita dopo la Riserva del Borsacchio, diventa sempre più visibile, favorendo la promozione e la valorizzazione del territorio che la ospita, la Riserva del Borsacchio rimane al palo, confermando quell’immobilismo amministrativo che da anni colpisce in particolar modo la città di Roseto e che si manifesta anche con il blocco allo sviluppo del corridoio verde di piste ciclabili, che proprio a Roseto incontra una inaccettabile cesura.