30.4.11

Banchetto per il referendum a Val Vomano




Ieri, venerdì 29 aprile, abbiamo partecipato al concerto di Osvaldo Bianchi e Luca Mongia "Tributo a Rino Gaetano" organizzato a Val Vomano di Penna Sant'Andrea dall'Associazione il Fuoco e la neve.



Ottima musica e banchetto per i referendum!

Borsacchio: i candidati scelgano da che parte stare!

In vista delle prossime elezioni amministrative per il Comune di Roseto degli Abruzzi, il Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata del Borsacchio, Italia Nostra Abruzzo, WWF Abruzzo, Legambiente Giulianova, LIPU Abruzzo ed il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano hanno invitato tutti i candidati alla carica di Sindaco e di Consigliere Comunale a sottoscrivere una formale presa di posizione, con relativa dichiarazione d’impegno, a favore dell’attuazione della Riserva Naturale del Borsacchio e della realizzazione del collegamento ciclabile tra i Comuni di Roseto degli Abruzzi, Giulianova e Pineto.
Le Associazioni ritengono infatti che entrambi i progetti siano essenziali ai fini della crescita ambientale, sociale, turistica ed economica del territorio di Roseto degli Abruzzi e della sua popolazione.
Tutti i candidati sono stati invitati a partecipare all’incontro pubblico ed alla conferenza stampa che si terranno il giorno venerdì 6 maggio 2011 dalle ore 16,00 presso il Palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi.

27.4.11

Corso di formazione ambientale

L’educazione ambientale costituisce una delle principali attività del WWF che da sempre organizza corsi di formazione per insegnanti, concorsi nelle scuole, vacanze verdi ed interventi in classe.
Un nuovo corso di formazione ambientale per insegnanti prenderà il via venerdì 29 aprile, presso il Centro di Documentazione Ambientale WWF “La Gramigna” di via De Vincentiis a Teramo.
Il corso, che si avvale della collaborazione della Coop. Pacha Mama, è riservato agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie inferiori della nostra provincia ed ha ottenuto il patrocinio dell’Ambito Territoriale per la Provincia di Teramo dell’Ufficio Scolastico regionale per l’Abruzzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Ci saranno quattro incontri settimanali della durata di 2 ore ciascuno, organizzati come veri e propri laboratori al fine di consentire agli insegnanti di apprendere metodologie pratiche da replicare in classe o sul campo anche come ausilio a progetti aventi obiettivi formativi riguardanti le tematiche ambientali.
Gli argomenti dei quatto incontri saranno: 1) Alimentazione e biodiversità; 2) La costruzione di nidi artificiali per l’osservazione dell’avifauna; 3) Il ciclo dei rifiuti; 4) Produzione energetica da fonti rinnovabili.

26.4.11

Acqua, bene comune: se ne parla all'Università


Giovedì 28 aprile, alle ore 15:30, presso l'aula delle tesi della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Teramo si terrà un incontro pubblico dal titolo "Acqua pubblica. Bene comune e problematiche connesse".

23.4.11

Ennesimo Orso ucciso in Abruzzo

L’ennesimo orso ritrovato in località “Violata” di Villa Scontrone, frazione del comune di Scontrone (AQ) al limite del Parco Nazionale d’Abruzzo è la conferma di come il nostro territorio sia assai scarsamente controllato permettendo così a chi vuole distruggere il più grande mammifero europeo di agire indisturbato.
L’episodio è ancora più grave per le modalità in cui è avvenuto: chi ha ucciso l’orso ha poi avuto il tempo di trasportarlo, scavare una fossa e coprirlo di calce e terra per non farlo ritrovare. Una modalità che preoccupa perché fa pensare che potrebbero esserci altri orsi uccisi e non rinvenuti.
Del resto, sono ormai frequenti i casi di animali protetti (lupi, cervi, caprioli) uccisi anche all’interno dei parchi, mentre il bracconaggio sui cinghiali è molto esteso e troppo spesso tollerato. E diffusissimi sono i bocconi avvelenati ed i lacci lasciati sui campi al fine di colpire gli animali che possono arrecare danni alle colture ed al bestiame allevato.
Le indagini che vengono avviate dopo queste uccisioni il più delle volte non portano a processi e men che meno a condanne. Basti pensare all’uccisione dell’Orso Bernardo e degli altri due orsi nel settembre del 2007, ad oggi rimasta impunita, mentre nelle stesse zone dove furono rivenuti i tre orsi morti continuano ad essere uccisi con il veleno esemplari di specie protette.
Se non si vuole far estinguere l’Orso Marsicano, si devono mettere in campo azioni più incisive sia nella prevenzione che nella repressione di questi crimini.
Il PATOM, il Piano d’azione per la tutela dell’Orso marsicano che vede coinvolti tutti gli enti competenti per la conservazione di questa specie, sembra non essere riuscito a tradurre in azioni efficaci gli studi ed i documenti che ha elaborato.
È necessario un suo rilancio nel segno dell’efficacia. È necessario che Ministero dell’Ambiente, Regione Abruzzo, Provincia di L’Aquila, Parco Nazionale d’Abruzzo e Corpo Forestale dello Stato, vale a dire le istituzioni che hanno le maggiori responsabilità ed i maggiori poteri, facciano di più e meglio, cominciando a chiudere alla caccia i territori dove avvengono casi di bracconaggio.

22.4.11

203 abusi edilizi al giorno

“La debolezza della struttura pubblica e il trionfo del Paese fai da tehanno portato alla cancellazione di fatto in Italia dello Stato: i tre condoni edilizi in 26 anni (1985, 1994, 2003) costituiscono una vicenda esemplare della sconfitta dei presidi pubblici sul territorio a tutela del paesaggio e dei beni culturali e dello sviluppo ordinato dei nostri centri urbani”, così Paolo Berdini sintetizza in poche parole il contenuto del suo libro “Breve storia dell’abuso edilizio in Italia” (Donzelli editore), in occasione della presentazione che il WWF Italia ha ospitato oggi nella sua sede nazionale.

Nel suo libro Berdini, docente di Urbanistica presso l’Università di Roma Tor Vergata e consigliere nazionale del WWF, calcola che dal 1948 ad oggi siano stati compiuti in Italia oltre 4.600.000 abusi, più di 74.000 ogni anno, 203 al giorno e valuta che il numero degli alloggi abusivi oggi superi quota 1.700.000, con circa 6.000.000 di nostri concittadini che vivono in città abusive.

“Quando ancora c’è chi come i sindaci campani reclama l’ennesimo condono nella regione più abusiva d’Italia - dice Berdini - bisogna sfatare alcuni luoghi comuni:

1. i condoni non portano soldi allo Stato perché su 100 euro incassati, 500 devono essere spesi per pagare i servizi pubbliciindispensabili per gli insediamenti abusivi;

2. nell’Italia della ricchezza diffusa degli ultimi 50 anni è praticamente impossibile parlare di“abusivismo di necessità”;

3. l’abusivismo è diventato negli anni una parte costitutiva dell’economia nazionale, facendo arricchire un sistema diimprese che lavorano completamente in nero e sono controllate dalla criminalità organizzata.


Ed è Bernardino Romano, docente di Pianificazione urbanistica presso l’Università dell’Aquila e membro del Comitato scientifico del WWF, intervenuto alla presentazione del libro, che ricorda come l’indebolimento della legalità in campo urbanistico, territoriale e paesaggistico, stia portando ad un consumo incontrollato del suolo.

Romano ricorda, sulla base di sue elaborazioni pubblicate in un dossier del WWF, come non sia possibile tracciare in Italia - a causa dell’urbanizzazione diffusa (sprawl) - un cerchio di 10 km di diametro, senza intercettare un nucleo urbano e come si registri tra il 1956 e il 2011 un aumento del 500% delle superfici artificializzate, anche in regioni con limitati trend di sviluppo economico, quali il Molise. Sul punto vedi “2009 ANNO DEL CEMENTO” dossier WWF realizzato con l'Università dell'Aquila sul consumo di suolo in Italia, scaricabile dal sito www.wwf.it.

21.4.11

Musica e referendum

Segnatevi questa data: venerdì 29 aprile vi aspettiamo a Val Vomano di Penna Sant'Andrea per il concerto - tributo a Rino Gaetano con banchetto informativo sui referendum.

14.4.11

FederBio e WWF per l'agricoltura biologica


È stato firmato oggi il Protocollo d’Intesa tra FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, e il WWF Italia per la promozione e la realizzazione di azioni e progetti per l’analisi, la definizione e la divulgazione di modelli praticabili di gestione multifunzionale delle aziende agricole biologiche e biodinamiche, che siano sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, e funzionali al raggiungimento degli obiettivi specifici dell’area di lavoro agricoltura della Strategia Nazionale Biodiversità, all’attuazione della Conservazione Ecoregionale nelle Alpi e nel Mediterraneo centrale, all’attuazione delle altre Strategie e Programmi a livello europeo, nazionale e regionale definiti per affrontare le sfide ambientali indicate dalla Politica Agricola Comune dell’Unione Europea.
Il WWF Italia ha infatti riconosciuto il ruolo dell’agricoltura biologica e la gestione multifunzionale dell’Azienda agricola come elementi di forza per promuovere una gestione sostenibile del territorio rurale. La multifunzionalità tipica dell’agricoltura biologica, che si basa sulla diversificazione delle funzioni svolte dall’imprenditore agricolo, da quella produttiva, a quella ambientale, a quella paesaggistica, ricreativa, educativa, culturale, permette di realizzare pratiche di lavoro basate sulla tutela e sulla valorizzazione dell’ambiente, delle tipicità territoriali, anche nel mercato del turismo di qualità e dei servizi pubblici per una vera riqualificazione ecologica dei luoghi e degli ecosistemi, per la tutela della biodiversità, della tipicità del territorio e del paesaggio agricolo intorno ai quali ricostruire/potenziare l’offerta di servizi e le possibilità di occupazione.
Il Protocollo d’Intesa vuole ulteriormente promuovere tutte quelle attività che permettano il raggiungimento degli obiettivi specifici individuati nell’area di lavoro agricoltura della Strategia Nazionale Biodiversità, che prevedono in particolare la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità agricola e la tutela e la diffusione di sistemi agricoli e forestali ad alto valore naturale.

“L’agricoltura biologica è sinonimo di garanzia per la tutela della biodiversità – commenta Paolo Carnemola, Presidente di FederBio – L’imprenditore agricolo che coltiva e alleva con metodo biologico sostiene culturalmente, socialmente e territorialmente il paesaggio e promuove lo sviluppo sostenibile e la conservazione della biodiversità del territorio rurale. Proprio nella conservazione della biodiversità l’agricoltore bio assume un ruolo fondamentale di attore sul territorio: la premessa fondamentale è che la concretizzazione di questo ruolo può avvenire solamente tramite un adeguato riconoscimento economico per l’attività imprenditoriale agricola finalizzata alla tutela della biodiversità e del paesaggio”
Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia: “Il WWF Italia guarda sempre con attenzione al mondo dele imprese, soprattutto quelle proiettate verso la sostenibilità. Per quanto riguarda l’agricoltura sostenibile l’impegno parte da lontano, precisamente dal 1988 con la “Campagna per la Campagna” quando indicavamo l’agricoltura biologica come alternativa lungimirante a quella intensiva che ha inquinato per anni le falde idriche con l’atrazina, che contamina il nostro cibo con i pesticidi o che distrugge il paesaggio. In oltre venti anni l’agricoltura europea ed italiana ha visto crescere il settore del biologico nelle superfici coltivate, nelle aziende certificate e tra i consumatori: con questa importante alleanza WWF e Federbio si uniscono per le nuove sfide ambientali della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea post 2013”.
In particolare la collaborazione tra WWF Italia e FederBio prevede azioni volte alla promozione dell’agricoltura biologica e biodinamica nell’ambito della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea e dei suoi strumenti di attuazione a livello nazionale e regionale, anche attraverso comuni azioni politico – istituzionali; la divulgazione dei positivi effetti dell’agricoltura biologica e biodinamica sugli ecosistemi e sui processi ecologici, attraverso comuni progetti ed attività di ricerca, informazione, comunicazione, educazione ambientale ed alimentare; la promozione e la realizzazione di progetti e attività per la valutazione economica dei servizi forniti dalle aziende agricole biologiche e biodinamiche per la tutela dei beni comuni (biodiversità, paesaggio e risorse idriche); la promozione e la realizzazione di progetti ed attività per l’identificazione e la divulgazione delle buone pratiche per la conservazione della biodiversità, il contrasto e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile delle risorse idriche nelle aziende agricole biologiche e biodinamiche in Italia; la realizzazione di seminari tematici da realizzare in diverse sedi sul territorio nazionale in grado di presentare le tecniche e metodologie d’intervento dell’agricoltura biologica e biodinamica più utili e funzionali alla conservazione di habitat e specie legate ai sistemi agricoli e forestali, al contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici, alla gestione sostenibile delle risorse idriche in relazione al loro utilizzo in agricoltura, presentando per i diversi aspetti della multifunzionalità delle aziende agricole biologiche alcune significative esperienze già realizzate a livello regionale;la promozione del gruppo di lavoro interdisciplinare nazionale dedicato alla sostenibilità e alla multifunzionalità in agricoltura per la conservazione della biodiversità e del paesaggio, già attivato e coordinato dal WWF Italia.

11.4.11

Alba Adriatica: prossima tappa Comitato

Sabato 16 aprile: prossima tappa delle assembleee pubbliche organizzate dal Comitato provinciale di Teramo "2 sì per l'acqua bene comune" in vista del referendum del 12 e 13 giugno.

8.4.11

La scuola nell'Oasi

Domani, sabato 9 aprile alle ore 16.00, presso il Centro visita dell’Oasi WWF Calanchi di Atri si svolgerà la consegna degli attestati del corso di formazione “Progettare per la sostenibilità. Metodi, strategie e territorio”.

Il corso, rivolto agli insegnanti, è stato organizzato dalla Cooperativa Pacha Mama per il Centro di Educazione Ambientale dell’Oasi dei Calanchi di Atri all’interno delle attività della rete INFEA della Regione Abruzzo. Da febbraio ad aprile si sono svolti 5 incontri per una durata complessiva di 20 ore con la partecipazione di 26 insegnanti provenienti da tutto l’Abruzzo.

Nel corso degli incontri sono stati affrontate le principali tematiche ambientali: dalla produzione di energia all’alimentazione, dalla mobilità alla gestione dei rifiuti fino alla tutela della biodiversità. Gli argomenti sono stati affrontati attraverso una introduzione con l’utilizzo di materiale multimediale (power point, documentari, film) e successivamente con attività di laboratorio (esperimenti, giochi di ruolo, ecc.).

Tra i laboratori proposti: realizzazione di carta riciclata, estrazione della clorofilla, circolazione dell’aria, diffusione dell'inquinamento, ed altri.

Il corso ha riscosso grande interesse tra i docenti che hanno potuto anche apprezzare le attività di educazione ambientale portate avanti dall’Oasi dei Calanchi di Atri e dal Centro di Educazione Ambientale che viene ospitato al suo interno.

6.4.11

Corso di formazione

Corso di formazione per coloro che sono interessati a fare gli animatori nei Campi avventura e nelle Vacanze natura.

Riserva del Borsacchio: siamo alla farsa

Ieri il Consiglio regionale d’Abruzzo, nonostante le tante drammatiche situazioni che la nostra regione sta vivendo, si è trovato per l’ennesima volta a discutere della riperimetrazione della Riserva regionale naturale del Borsacchio.

E per l’ennesima volta la volontà di chi vuole eliminare da questa riserva aree di grande valenza naturalistica è stata sconfitta! Il Consiglio, infatti, ha deciso di far tornare alla competente commissione consiliare l’esame della proposta.

Per Italia Nostra, WWF e Comitato Cittadino per la Riserva Naturale Regionale del Borsacchio la vicenda sta assumendo i toni della farsa. Non si capisce perché il Consiglio regionale sia ostaggio di due proprietari di campeggi che di fatto, attraverso un paio di consiglieri, stanno obbligando l’organo legislativo regionale a discutere ancora, dopo 6 anni dall’istituzione della riserva, di spostare i confini e modificare il perimetro scelti a suo tempo all’unanimità dallo stesso consiglio regionale.

È assurdo continuare a discutere, invece di procedere, come prevede la legge, all’individuazione dell’ente gestore della riserva ed all’approvazione di un piano di assetto naturalistico capace di assicurare conservazione e sviluppo. È stato dimostrato in tutti i modi che non ci sono motivi per riperimetrare la riserva. In tutte le aree naturali protette abruzzesi è consentito uno sviluppo ordinato nel rispetto delle valenze naturalistiche. I cittadini onesti che non vogliono cementificare l’area, ma magari vogliono semplicemente fare piccoli interventi migliorativi degli edifici esistenti, sono i più danneggiati da questa lunghissima fase di indeterminatezza di cui sono responsabili le amministrazioni comunali di Giulianova e Roseto degli Abruzzi, nonché il Presidente dell’Amministrazione provinciale di Teramo che la Regione nominò commissario per giungere alla definizione degli strumenti di gestione della riserva e che invece si è distinto per non aver fatto assolutamente nulla.