12.12.10

Promissio boni viri est obligatio

Lettera aperta a Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo, dal Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano

Il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano chiede a Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo, il rispetto degli impegni presi in campagna elettorale sulla realizzazione di piste ciclabili.
Un primo atto di buona volontà potrebbe essere quello di non stralciare ulteriormente la quota dei fondi FAS destinati alla mobilità sostenibile.
Il destino del nostro Pianeta ci costringe con urgenza ad attuare a causa del rapido esaurimento delle scorte di petrolio a basso costo e della crescente necessità di efficaci provvedimenti per il rallentamento del cambiamento climatico in atto (il rispetto degli accordi europei 20-20-20).
La sicurezza stradale è diventata una priorità non più rinviabile: ogni anno in Italia muoiono sulle strade 300 ciclisti (in media quasi uno al giorno) e ben 11 mila sono i feriti, come tristemente ci ricorda il grave incidente di Lamezia Terme del 5 dicembre scorso con sette ciclisti morti più altri feriti.
L’incremento delle piste ciclabili è richiesto anche dall’industria del turismo (con la sua consistente economia e le migliaia di posti di lavoro connessi), visto che si vuole centrare l’obiettivo dell’Abruzzo come Regione Verde d’Europa.
Una rete ciclabile continua e concepita come sistema di mobilità piuttosto che come spezzoni inutili e concepiti solo come semplice arredo urbano, è elemento richiestissimo dai turisti e necessario allo sviluppo del crescente cicloturismo europeo, che l’Italia stenta ad intercettare per deficit di infrastrutture e culturale. I cicloturisti in Europa sono già decine di milioni e in rapidissima crescita per un giro d’affari di svariati miliardi di euro.
Persone colte e civili che non portano inquinamento e traffico e che non chiedono di meglio che venire a pedalare in Italia, purché vi siano infrastrutture dedicate.
E a proposito di Europa, c’è da registrare che negli altri Paesi gli standard (i metri di ciclabile per abitante) li collocano rispetto ai nostri tra i 20 e i 30 anni avanti.
Le ciclabili peserebbero solamente il 3% sui Fondi FAS programmati per l’Abruzzo, ma risultano un preziosidsimo investimento sul futuro: nessun altro intervento ha un tale positivo rapporto costi/benefici e rappresenta una così importate svolta per il futuro della mobilità e del turismo, contribuendo a creare una nuova immagine dell’Abruzzo, dopo i terremoti... non solo naturali.
Ciclabili territoriali, come la Ciclabile Adriatica da completare e la programmata Teramo-mare
costituiscono vere e proprie metropolitane a basso costo, in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini.
Tra l’altro si può iniziare da subito, con interventi a bassissimo costo, sistemando i percorsi
minori esistenti, in attesa di finanziamenti adeguati.
È il momento quindi di invertire la rotta:
1) incrementando i percorsi ciclabili urbani ed extraurbani;
2) attuando azioni di moderazione del traffico all’interno delle città;
3) implementando l’intermodalità bici+treno: in molte regioni sui treni non si paga il supplemento per il trasporto delle bici con costi irrisori per le Regioni (vedi le vicine Marche ad esempio);
4) realizzando l’intermodalità bici+autobus, con un accordo con l’Arpa e con le aziende di trasporto per consentire alle bici di poter essere portate a bordo degli autobus in appositi spazi destinati allo scopo (come a Bergamo sulle tramvie e in alcune città sulle metropolitane, ecc.), con costi pressoché nulli;
5) approvando rapidamente la proposta di Legge Regionale per la mobilità ciclistica presentata nel mese di aprile 2010.
Lo sviluppo di una mobilità sostenibile è un vantaggio per tutti, non solo per gli amanti della bicicletta.

Il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano,
a nome delle 55 associazioni rappresentate e di tutti i pedalatori abruzzesi che usano la bici per qualsiasi motivo senza dover rischiare oltremodo la vita