10.10.10

L'Aquila 10 ottobre 2010: Una carriola di disegni

Oggi si è svolta a L’Aquila “Una carriola di disegni”, un evento che ha visto la partecipazione di numerosi artisti che aderiscono al movimento mondiale degli Urban Sketchers: persone che osservano e descrivono, disegnandola dal vero, la realtà sociale, artistica ed architettonica delle città e dei luoghi che vivono e visitano.
Nella volontà degli organizzatori questo progetto vuole richiamare l’attenzione sulla reale situazione del post terremoto aquilano. L’invito a partecipare è stato rivolto agli appassionati di tutta Italia, perché i disegni viaggiano più veloci delle parole, non hanno bisogno di traduzioni, arrivano immediatamente al cuore.
“Noi - dichiara Marco Preziosi, portavoce del progetto - vogliamo raccontare L’Aquila e il terremoto come nessuno ha ancora fatto, con matita e taccuino disegnando dal vero, vogliamo raccogliere le immagini dei disegnatori che attraversano le strade, le piazze, le nuove periferie di questa città silenziosa, ma non ancora ridotta al silenzio, vogliamo raccontare i luoghi comuni e non comuni del terremoto”.
Prima dell’appuntamento di oggi, il 4 ed il 25 luglio disegnatori provenienti da tutta Italia hanno già effettuato due sessioni di lavoro: tutti muniti di caschetto, scortati nella zona rossa dai vigili del fuoco e guidati da chi conosce ed ama L’Aquila, hanno raccontato ogni angolo di questa città. Sul blog http://unacarrioladidisegni.blogspot.com/, come mattoni a ricostruire la memoria, gli artisti che sono stati a L’Aquila continuano ad inserire i loro disegni, capaci di evocare dense sensazioni, le stesse provate per le strade, per i vicoli e per le piazze.
L’appuntamento di oggi ha visto l’adesione del WWF con la presenza a L’Aquila di Raniero Maggini, vicepresidente del WWF Italia.
“Una carriola di disegni – dichiara Maggini – è un’occasione per tornare a riflettere, per interrogarsi sul futuro della città, ormai a un anno e mezzo dall’evento sismico. Ad oggi a L’Aquila non si è ancora ricostruito nulla. Si è scelto di costruire qualcosa di nuovo completamente slegato dalla storia e dal tessuto urbanistico cittadino. È ora di avviare una vera ricostruzione attenta al rischio sismico dell’area, ma anche agli aspetti ambientali, efficienza energetica in primis, senza stravolgere l’assetto architettonico di una delle più belle città d’Italia.”