17.10.10

Ancora taglio Fiume Tronto: la verità e le proposte

Sabato scorso LIPU, ProNatura e WWF hanno tenuto una conferenza stampa a Pescara insieme al Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (CCiclAT) ed all’Associazione On the road sulla vicenda del taglio della vegetazione lungo il Fiume Tronto.
Innanzitutto è stato documentato in maniera incontrovertibile l’abbattimento di diversi alberi sul lungofiume (vedi le riprese: http://www.youtube.com/watch?v=la_s_6Mifx4&feature=player_embedded).
Le immagini parlano chiaro: tronchi di salice del diametro di decine di centimetri, con lavori effettuati in questi giorni.
Il WWF ha anche localizzato nel dettaglio l’area interessata dai lavori sulle immagini aeree del Portale Cartografico Nazionale e su Google Earth. Il sito, delle dimensioni di circa 450 metri per 55 metri di larghezza (quindi circa 2,5 ettari), si trova nel comune di Ancarano, al confine est con Controguerra. Le foto aeree consentono di stabilire che almeno fino al 2006 l’area era per metà coperta da una copertura arborea.
Per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, durante la conferenza stampa, WWF, LIPU e Pronatura, che hanno rilanciato il caso l’11 ottobre scorso, hanno mostrato gli articoli usciti su “Il Centro” nei giorni 24, 26 e 29 settembre (una lettera) ed un articolo ironico uscito su “La Repubblica” il 30 settembre.

Nell’articolo del 24 si parlava, con tanto di dichiarazioni virgolettate dell'Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Di Paolo, di “taglio della vegetazione intorno e lungo le sponde”.
L'articolo del 26 settembre parlava di disboscamento e riportava la suddivisione dei compiti tra i vari enti e la superficie esatta su cui sarebbe intervenuto il Consorzio di Bonifica (28 ettari), precisando che “è stata campionata un’area di tre ettari per preventivare i tempi di intervento…”.
Questi articoli non sono mai stati smentiti e solo dopo l’11 ottobre, quando il caso è diventato di dominio nazionale a seguito del rilancio delle associazioni ambientaliste, alcuni Enti hanno cambiato rotta nelle dichiarazioni.
Ha dichiarato Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF: “Lungo il Tronto c’è stato un intervento con molti alberi tagliati e questo, grazie alle foto che mostriamo, è un dato incontrovertibile. Alcuni enti hanno in questi giorni smentito il taglio di alberi lungo la bonifica del Tronto. A questo punto ci dovrebbero spiegare chi sono gli autori di questo intervento che è avvenuto in una zona visibile a tutti. Ovviamente ci muoveremo per accertare chi ha agito e se chi ha realizzato questo intervento abbia avuto tutte le autorizzazioni del caso. Intanto, ci pare evidente che non sia un lavoro per il taglio da legna, visto che gli alberi sono stati buttati di lato e diversi tronchi lasciati a terra sul terreno. Chi sarà stato? E per quale motivo? Attendiamo spiegazioni. Nel frattempo, assieme alle altre associazioni ambientaliste, al Coordinamento per le piste ciclabili dell'Abruzzo teramano e all’Associazione On The Road rilanciamo una serie di proposte concrete per riqualificare il lungo fiume che da area degradata può e deve diventare un punto di forza per la qualità della vita di tutti i cittadini”.
Raffaele Di Marcello del Coordinamento per le piste ciclabili dell'Abruzzo teramano ha illustrato le proposte del Coordinamento. “Da tempo chiediamo interventi concreti su quest’area sul modello di quanto accade sulla sponda marchigiana del Tronto. Tra questi:
- pulizia immediata del terrapieno d’argine (sfalcio selettivo e rimozione rifiuti) così da renderlo da subito una pista adatta almeno alle mountain bike senza spese aggiuntive;
- tabellazione di percorsi ciclopedonali ed equestri (le associazioni ambientaliste possono dare supporto per i pannelli esplicativi sull’ambiente naturale);
- realizzazione di “orti urbani” nelle zone demaniali prive di alberi in alveo, da assegnare in comodato gratuito ai cittadini con precedenza per fasce deboli (pensionati, disoccupati, disabili lievi ecc.), che generano frequentazione, socialità, cibo a km zero e integrano i redditi bassi;
- telecamere per dissuadere i clienti delle prostitute e dare sicurezza ai cittadini;
- collegamenti ciclopedonali tra le due sponde (fasce protette ricavate a bassissimo costo sui ponti esistenti sul Tronto);
- realizzazione di un collegamento ciclopedonale continuo fino alla foce, dove arriva la ciclovia costiera (Corridoio Verde) per “fare sistema”, anche adeguando la nuova rotonda SS16-SP1 alla normativa (Dlgs 366/98) che obbliga alla realizzazione di passaggi ciclabili;
- sistemazione ciclopedonale dell’argine da portare avanti con investimenti annuali sul modello marchigiano”.
Per chiudere, Vincenzo Castell, Presidente dell'Associazione On The Road che da anni si occupa proprio di dare assistenza alle persone sfruttate dal racket della prostituzione, ha dichiarato: “Chiediamo da sempre un momento di confronto tra enti locali, forze dell'ordine ed associazioni del territorio. Per parlare di prostituzione e di riqualificazione urbana in modo serio e non propagandistico. Spiace dover leggere che si presenti il taglio di rovi ed erbacce lungo gli argini del Tronto come un modo per facilitare la caccia alla prostituta in caso di controlli delle forze dell'ordine. Da tempo proponiamo ai Sindaci della Val Vibrata di attivare un tavolo di confronto tra amministratori locali, magistratura, rappresentanti delle forze dell'ordine, associazioni e cittadini per valutare ed attivare in modo sinergico azioni che tengano conto della complessità del fenomeno prostituzione. Chi si prostituisce è prima di tutto una persona, spesso vittima della tratta di esseri umani o comunque, molto spesso, gravemente sfruttata da organizzazioni criminali. On the Road ha coordinato lo scorso anno una ricerca nazionale dalla quale emerge con chiarezza quanto poco efficaci siano state le diverse ordinanze tese a scoraggiare la presenza della prostituzione in strada e come l’accanimento contro le prostitute, piuttosto che l'impegno nel contrasto alle organizzazioni criminali, abbia determinato soltanto lo spostamento della prostituzione dalla strada anche agli appartamenti”.
Le Associazioni ambientaliste, il CCiclAT e On the road invitano, quindi, tutti gli Enti a mettere da parte i proclami e le polemiche ed avviare concretamente un’opera di riqualificazione ambientale dell’area e di assistenza alle vittime dello sfruttamento.
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