26.4.09

Ci vogliono togliere il mare - Aggiornamento

Una buona notizia: sono stai ritirati gli emendamenti alla Legge di bilancio della Regione Abruzzo che avrebbero consentito ai titolari degli stabilimenti balneari di recintare la spiaggia in concessione.
Abbiamo vinto una prima battaglia, ma sicuramente vorranno riproporre questa norma per cui dobbiamo continuare a vigilare.
Nel frattempo pubblichiamo un intervento del Consigliere del WWF Abruzzo, Piero Angelini.
Piano piano continuano a provarci. Non è bastata la sindrome di Francavilla e Silvi, in cui improvvidamente si è consentito di costruire “vista mare”.
Come al solito si è sottratto un bene di tutti: il godimento della vista sul mare a vantaggio esclusivo di chi con tanta impudenza ed imprevidenza (per non parlar d’altro) ha potuto costruire in riva al mare, anche con la scusa di una struttura alberghiera… poi trasformata in privati alloggi condominiali.
Per questo la litoranea ad est del nostro Adriatico, in molti punti purtroppo, non fa che mostrare una inutile, per l’interesse generale, e brutta, per la sensibilità dei più che troppo spesso non hanno voce, teoria di scatoloni senza soluzione di continuità, salvo miserandi spicchi di mare nei pochi metri che li separa.
Simulacri sparuti di com’era quel mare che ci è stato sottratto al godimento della vista.
Da tempo scomparsi i pastori dannunziani che si commuovevano nello scorgere “il tremolar della marina”, ormai vicini alla fine del viaggio e della fatica, quale attrazione rimane ancora lungo le nostre coste così assediate, per accattivare il turismo, allorché si arriverà all’ultimo atto della recinzione ?
Dopo aver cancellato la “veduta mare” che senso ha la recinzione di lembi di spiaggia, tanto da arrivare ad inibire l’ultimo atavico piacere della passeggiata lungo la battigia, nel vitale scambio della nostra spiritualità più profonda con la voce del mare ?
Certamente si vuole scimmiottare i pessimi esempi del mare ingabbiato del Lido ostiense o di quello di Calafuria – Castiglioncello sulle coste toscane, per pagare il pedaggio alle ricche concessioni, una potentissima lobby, e poi rimanere “liberi” e fermi dentro irridenti e stressanti gabbie come una nuova specie di allevamento che dà buon frutto…
Il nostro NO è deciso e non è ancora, per fortuna, disperato.