23.6.08

Il CEA mancato

La Sezione WWF di Teramo per anni ha cercato di farsi assegnare dal Comune di Teramo una piccola struttura, abbandonata da tempo, che si trova all’interno del parco fluviale del Vezzola.
L’obiettivo del WWF era quello di recuperarla e crearci un Centro di Educazione all’Ambiente per la città di Teramo, aperto a tutti.
Per questo presentammo un progetto al Comune di Teramo, quando era ancora Sindaco Angelo Sperandio. Nel progetto ci impegnavamo a fare i lavori di sistemazione ed arredo dell’immobile e garantivamo la manutenzione dell’area verde circostante.
Avuta la promessa dell’affidamento, per circa due anni ne abbiamo atteso la concretizzazione, rinviata di mese in mese perché il Comune non riusciva a rientrare ufficialmente in possesso dell’immobile.
Nel frattempo arrivarono le elezioni amministrative e, con il cambio di maggioranza, tornammo alla carica con la Giunta Chiodi. Il Sindaco Chiodi ed il Vicesindaco Rabbuffo in più occasioni assicurarono la loro disponibilità ad affidare in comodato la struttura al WWF per creare il Centro. Fu effettuato anche un sopralluogo per verificare le condizioni dello stabile al quale partecipò il Vicesindaco Rabbuffo.
Ma anche in questo caso, abbiamo atteso per anni un atto concreto che non è mai arrivato.
Anzi, di punto in bianco, durante un Consiglio comunale del 15 giugno 2006, il Vicesindaco Rabbuffo affermò che il Comune non avrebbe assegnato la struttura al WWF perché intendeva destinarla ad altre attività.
Sono trascorsi ormai 2 anni e l’unica attività che il Vicesindaco Rabbuffo è stato in grado di svolgere, è stata quella di far murare l’ingresso dell’edificio che risulta ormai completamente abbandonato!
Qual è stato il vantaggio della città di Teramo da un simile comportamento da parte dell’Amministrazione Comunale?
Non sarebbe stato meglio rispettare le promesse fatte e consentire ad un’associazione come il WWF di creare un Centro di Educazione Ambientale in un parco fluviale?
Non sarebbe stato meglio recuperare uno stabile sempre più fatiscente, garantendosi la manutenzione dell’area verde circostante, piuttosto che lasciarlo in completo abbandono, peggiorando l’immagine di un parco fluviale che già presenta moltissimi problemi di gestione e fruizione?
Non sarebbe stato meglio permettere al WWF di recuperare la struttura, eliminando anche la tettoia in eternit, estremamente pericolosa per la presenza di amianto?