30.12.08
26.12.08
Capodanno nel Parco
Chi vuole festeggiare un capodanno fuori dagli schemi consumistici è benvenuto nel campo WWF che sin svolgerà dal 30 dicembre 2008 al 3 gennaio 2009 nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il campo avrà base nell’albergo-ostello “Abete bianco” a Cortino, un paesino a circa 1000 metri nel cuore dei Monti della Laga, ricco di storia e di tradizioni, a ridosso di un’abetina di abeti bianchi e dell’area faunistica del cervo.
Questa vacanza permetterà di scoprire il Parco attraverso suggestive escursioni, con o senza racchette da neve, nei luoghi più belli dell’area protetta. Passeggiando lungo i sentieri di montagna e nei tipici boschi di faggio, a fianco di torrenti o di laghi, visitando paesi abbandonati e borghi caratteristici, si potranno così apprezzare la maestosità del massiccio del Gran Sasso d’Italia e la varietà di ambienti naturali dei Monti della Laga, due catene che, insieme ai Monti Gemelli dal 1991 sono ricompresi in una delle più estese aree protette d’Europa.
Chi lo desidera potrà praticare sci escursionismo o provare le tecniche dell’arrampicata su di una palestra di roccia artificiale. Inoltre, al campo sarà anche presente un maestro di yoga per cui ci si potrà avvicinare a questa pratica con esercizi di respirazione, stretching dolce e rilassante, per calmare la mente e ridurre la fatica.
E al rientro dalle escursioni, la sera i partecipanti potranno apprezzare le prelibatezze della gastronomia locale, preparate con vera arte dalla cuoca Adelina.Per qualsiasi informazione sul campo www.wwf.it/vacanze .
24.12.08
23.12.08
Babbo Natale dall'Oasi WWF dei Calanchi
Babbo Natale, alias Adriano De Ascentiis, direttore della locale Oasi WWF e Riserva Naturale Regionale dei Calanchi di Atri, ha dichiarato: “Arrivare a scuola ed essere circondato immediatamente dai bambini delle elementari mi ha fatto un enorme piacere perchè loro possono fare tanto per il risparmio energetico e per diminuire le emissioni di anidride carbonica. Con il progetto “Risparmiamo, siamo in Riserva” tanti bambini che hanno partecipato hanno iniziato a dire ai loro genitori che bisogna agire subito per garantire un futuro al nostro pianeta. Loro sì che vogliono evitare il carbone, è il caso di dirlo, e per questo l'Oasi del WWF ha regalato per Natale tanti quadernoni e tanti opuscoli su cui potranno scrivere le loro azioni per il clima”.
Alla distribuzione dei regali natalizi ha partecipato, divertito, il vicesindaco di Atri, Domenico Felicione, che ha dichiarato: “L'Oasi WWF dei Calanchi ha diversi progetti in corso per raggiungere l'autosufficienza energetica delle strutture della Riserva e può essere un vero laboratorio di educazione non solo per i bambini, ma anche per adulti ed amministratori locali. Ringrazio il sistema della rete INFEA di Centri di Educazione Ambientale della Regione Abruzzo per averci dato un grande contributo per la riuscita di questo progetto di educazione ambientale”.
21.12.08
Centro Oli di Ortona: chiuse le urne, il Consiglio dei Ministri impugna la legge regionale che lo bloccava
Il Governo Berlusconi aveva approvato in estate un documento di indirizzo che individua la Basilicata e l’Abruzzo come Regioni petrolifere. Successivamente, in Parlamento, il Governo ha confermato questa strategia.
Nella recentissima campagna elettorale, invece, lo stesso Berlusconi ha promesso che saranno gli abruzzesi a decidere sul futuro della regione, dicendosi, tra l’altro, contrario al Centro Oli ad Ortona.
Tra queste due posizioni, che appaiono agli antipodi, la decisione di impugnare la legge regionale per la tutela della costa teatina (ma più in generale per bloccare la deriva petrolifera in tutto l’Abruzzo) sembra confermare l’orientamento originario del Governo.
Il WWF ha subito richiesto al nuovo Presidente della Regione, Gianni Chiodi, di chiarire con atti concreti come stanno le cose, dando un forte e preciso segnale al Governo nazionale sulle scelte che riguardano l'Abruzzo.
Il nuovo Consiglio regionale come primo atto deve rinnovare il blocco alla raffineria dell’ENI e all’invasione di pozzi e trivelle sia sulla costa che sulla terraferma: Chiodi deve impegnarsi concretamente per trattare la vicenda con il Governo, ricordando al Presidente del Consiglio la promessa fatta in campagna elettorale, evitando così che l’Abruzzo paghi per decenni una scelta devastante per l’ambiente e la sua economia.
Tirato in ballo, il neopresidente Gianni Chiodi ha ribadito il “no” al Centro Oli del nuovo Governo regionale, spiegando che l’intervento del Consiglio dei Ministri sarebbe stato reso indispensabile dalle insanabili illegittimità portate dalla Legge regionale. “In particolare”, ha dichiarato Chiodi, “al momento dell’approvazione della legge, il Consiglio regionale – a seguito delle note vicende giudiziarie – poteva deliberare esclusivamente provvedimenti urgenti ed indifferibili. Inoltre la Legge regionale presentava ulteriori gravi illegittimità tecniche che rendevano inevitabile la censura del Governo”.
Sarà effettivamente così? Il WWF non dubita certo delle parole del neopresidente, però si pone qualche domanda. Perché si è aspettata la fine della campagna elettorale per impugnare una legge che risale a diversi mesi? Perché il Governo non ha impugnato la legge immediatamente, come ha fatto, ad esempio, con la legge sulla stabilizzazione dei portaborse regionali? Perché a parole ci si dichiara contrari ad un intervento, ma con gli atti concreti se ne persegue la realizzazione?
Cercasi casa disperatamente
Aggiornamento sulla Riserva del Borsacchio
All’incontro hanno partecipato anche l’Assessore Provinciale all’Ambiente ed i dirigenti degli Uffici Provinciali competenti.
Le associazioni ambientaliste hanno chiesto al Presidente della Provincia di Teramo di dare seguito alla Delibera di Giunta della Regione Abruzzo n. 1153 del 27 novembre 2008 con la quale, a causa dell’inerzia del Comune di Roseto degli Abruzzi, sono state trasferite alla Provincia di Teramo le competenze gestionali della Riserva.
Il Presidente della Provincia si è impegnato a nominare l’Organo di Gestione della Riserva del Borsacchio entro il mese di gennaio 2009 ed a portare il progetto di PAN in Consiglio Provinciale per la sua adozione entro 90 giorni.
Le associazioni ambientaliste hanno ribadito al Presidente della Provincia la necessità di emendare il progetto di Piano di Assetto Naturalistico (PAN), presentato dal Comune di Roseto degli Abruzzi alcune settimane fa, eliminando di ogni previsione di nuova edificazione all’interno del perimetro della Riserva.
Il PAN è, infatti, lo strumento di pianificazione di una riserva naturale e non può ragionevolmente e logicamente consentire la realizzazione di nuove edificazioni che sono estranee alla ratio stessa della legge quadro sulle aree protette (Legge n. 384/91) e del suo recepimento regionale avvenuto in Abruzzo con Legge Regionale n. 38/96.
Come si ricorderà, la proposta di PAN, che prevede la realizzazione di nuove case su una superficie di circa 50.000 metri quadri, è stata bloccata dallo stesso Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi all’interno del quale la maggioranza non ha trovato i numeri necessari per la sua approvazione.
15.12.08
La Riserva del Borsacchio passa alla Provincia di Teramo
Si tratta dell’occasione da tempo attesa per far finalmente decollare l’unica riserva regionale costiera presente in provincia di Teramo che è stata istituita e difesa grazie all’impegno decennale di associazioni ambientaliste e Comitati locali.
Le Associazioni ambientaliste hanno rivolto una richiesta di incontro al Presidente Ernino D’Agostino. L’incontro si svolgerà mercoledì 17 dicembre, alle ore 12.00, presso la sede della Provincia di Teramo.
Verranno così affrontate le questioni ancora aperte che hanno fino ad oggi impedito di dare concreto sviluppo a questa importante area protetta, a cominciare dalla nomina e dalla composizione dell’organo di gestione della Riserva Naturale e dalla definizione di un Piano di Assetto Naturalistico che sia un vero strumento di conservazione e valorizzazione dell’area.
11.12.08
Biciclettata Teramo - San Nicolò
Ripristino dei luoghi in località San Venanzio a Teramo
4.12.08
Cresce il fronte di associazioni e comitati che chiedono la pista ciclabile
Questa volta l’incontro si terrà sabato 6 dicembre dalle ore 17 presso la sala convegni dell’A.P.I. all’interno dell’ex–Villeroy zona Gammarana ed ha avrà come titolo “La Teramo – mare nel cotesto della rete ciclabile dell’Abruzzo Teramano”.
Il giorno dopo, domenica 7 dicembre, dalle ore 9:30 si svolgerà la biciclettata “+ BICI – SUV” da Teramo a San Nicolò con ritrovo di fronte al cancello dell’ex–Villeroy zona Gammarana.
Il fronte di associazioni che chiede la creazione di nuove piste ciclabili in provincia di Teramo, a partire da quella lungo le sponde del Tordino per collegare Teramo a Giulianova, cresce con il passare dei giorni: ai promotori della prima iniziativa, WWF, Comitato per la tutela della Val Tordino, Centro di Educazione all’Ambiente di Giulianova, Ruota Libera Veloteam Teramo ed Associazione Life Club di Teramo, si sono aggiunti decine di associazioni ambientaliste, associazioni sportive, palestre e comitati ora riuniti in un coordinamento.
Il coordinamento ha anche predisposto un documento che sta sottoponendo ai candidati alla carica di Presidenti di regione e di consigliere regionale alle prossime elezioni del 14 e 15 dicembre, affinché nel prossimo consiglio regionale si formi un gruppo di consiglieri consapevoli della necessità di promuovere una mobilità sostenibile, economica e meno inquinante.
2.12.08
Nuova biciclettata
29.11.08
Generazione clima 2009
In Abruzzo, questa mattina a Pescara, la Sezione regionale del WWF ha incontrato i rappresentanti dei principali Comuni ed ha rivolto un appello ai candidati alla carica di Presidente della Regione Abruzzo nelle prossime elezioni del 14 e 15 dicembre.
Il WWF ha consegnato il Dossier “Effetto Global Deal” che riporta l’ampio ventaglio di azioni concrete che Regioni ed Enti Locali possono attuare da subito.
Insieme al Dossier è stato consegnato anche uno speciale calendario 2009 che riporta le iniziative che nel prossimo anno accompagneranno la Comunità internazionale verso la definizione di un Accordo in grado di far fronte ai cambiamenti climatici e decidere così il futuro dell’umanità e del nostro Pianeta. Un Trattato internazionale sul clima che dovrà ruotare attorno a pochi, ma gravosi impegni: riduzione delle emissioni climalteranti per i paesi industrializzati almeno del 30% entro il 2020, riduzione dei gas a effetto serra dell’80% entro il 2050, finanziamento urgente alle politiche di adattamento nei paesi più vulnerabili, accesso alle tecnologie pulite e sostenibili per le economie in via di sviluppo.
Per il WWF questo giro di incontri con Regioni ed Enti locali è particolarmente importante: se, infatti, il ruolo del Governo è centrale rispetto alle scelte sulle grandi infrastrutture energetiche, Regioni e Comuni possono svolgere un ruolo altrettanto fondamentale per assumere e far assumere al Paese il taglio deciso alle emissioni di CO2 come obiettivo prioritario e grande occasione di rilancio dell’economia basata sulla sostenibilità.
Le Regioni e gli Enti locali hanno competenze dirette ed indirette in settori chiave come l’autorizzazione di nuovi impianti, la mobilità ed i trasporti (da cui derivano un terzo delle emissioni in atmosfera), i piani regolatori, le nuove edificazioni, l’indicazione di criteri ed obiettivi di risparmio energetico e quindi di efficienza nella gestione di impianti ed immobili.
Possono agire da volano di un nuovo modello energetico fondato su un sistema di “produzione distribuita”, ovvero prodotta in piccoli impianti diffusi sul territorio. Questo modello ha già prodotto (ad es. in Germania) benefici economici ed occupazionali, creando anche maggiore consapevolezza e sensibilità nei cittadini sui temi dell’energia e degli impatti connessi.
Le Pubbliche Amministrazioni possono poi promuovere i cosiddetti “acquisti verdi” per le forniture dei servizi (carta riciclata, apparecchiature efficienti ed a basso impatto ambientale, ecc.), creando così un mercato per le materie recuperate dai rifiuti.
Le Regioni e gli Enti locali, nell’ambito del ruolo che è loro riconosciuto dalla Costituzione, potranno poi opporsi, sulla base delle preoccupazioni per la sicurezza dei cittadini e per gli alti costi che rischiano di gravare sulla collettività, alla realizzazione di impianti nucleari sul territorio. Inoltre è decisivo che non consentano l’espansione in atto degli impianti più inquinanti per il clima, ovvero le centrali a carbone.
“La campagna per il clima è di grandissima attualità nella nostra Regione”, dichiara Dante Caserta, Presidente WWF Abruzzo. “Innanzitutto perché la nostra Regione non ha ancora approvato il Piano Energetico Ambientale Regionale, previsto dalla legge. Il Piano, pur essendo stato predisposto dall’Assessorato regionale all’ambiente e votato dalla competente Commissione del Consiglio regionale, non è mai approdato in Consiglio e dovrà perciò riprendere il suo iter nella prossima consigliatura. In secondo luogo la nostra Regione si trova ad un bivio: il progetto del Centro Oli di Ortona e le perforazioni petrolifere lungo tutta la nostra costa e anche all’interno, se realizzati, rischiano di trasformare l’Abruzzo da regione verde d’Europa a regione della petrolchimica! Per opporsi a questi interventi, però, è necessario anche attuare iniziative concrete che vadano verso la ricerca di fonti di energia rinnovabili, il risparmio energetico, una mobilità che privilegi il trasporto pubblico e su rotaie e la messa a punto di infrastrutture e sistemi più efficienti e sostenibili. Il WWF è convinto che Comuni, Province e Regioni debbano assumere un ruolo decisivo in questa importante battaglia, creando i presupposti per una nuova rivoluzione energetica”.
Il Dossier “Effetto Global Deal” è scaricabile sul sito: http://generazioneclima.wwf.it
Negli spazi RAI per il Sociale è presente il nuovo Spot del WWF “Microonde”, realizzato insieme all’agenzia Y&R con la regia di Luca Lucini.
Il Calendario 2009 “Anno del clima” e scaricabile dal sito www.wwf.it
Discarica La Torre: udienza rinviata per "motivi elettorali"
Il Presidente del WWF Italia, Enzo Venini, ha comunque presentato, tramite l’Avvocato Tommaso Navarra, la costituzione di parte civile nel procedimento penale per il crollo della discarica “La Torre” a Teramo.
Come si ricorderà il 17 febbraio 2006 nella discarica comunale di Teramo si verificò il crollo dell’intera massa dei rifiuti abbancata che si riversò nel laghetto sottostante, determinando così la fuoriuscita di acqua e percolato verso i fossi Fece e Trentamano, affluenti del fiume Vomano, principale fiume della nostra provincia.
Il WWF ha seguito la vicenda fin dall’inizio, collaborando anche con il locale Comitato di cittadini che aveva denunciato lo stato di pericolo nella discarica dall’aprile 2005 fino a poche settimane prima della frana.
Nel procedimento penale instauratosi dopo la frana sono indagati, tra gli altri, gli ex sindaci di Teramo, Gianni Chiodi ed Angelo Sperandio, il Presidente della Provincia, Ernino D’Agostino, l’ex Presidente della Provincia, Claudio Ruffini, l’ex vice sindaco di Teramo, Berardo Rabbuffo, oltre ai progettisti della discarica ed a tecnici di ARTA, Comune di Teramo, Provincia e Regione.
Del caso si è anche occupato il settimanale "L'Espresso" nel numero attualmente in edicola.
Il WWF è presente in tutte e tre i procedimenti penali che si sono instaurati dopo gli eventi del 2006, quando nel giro di poche settimane l’intero sistema impiantistico di smaltimento dei rifiuti della nostra provincia collassò a seguito del sequestro da parte della magistratura delle discariche di Atri, Notaresco e Teramo.
Spiace constatare che, a distanza di oltre due anni, la situazione non sia cambiata di molto con i rifiuti del teramano che continuano ad essere spediti fuori provincia, mentre si continua ad insistere nel voler prolungare la vita di quelle stesse discariche, ormai sature da anni, già interessate dai sequestri da parte della magistratura.
23.11.08
19.11.08
Sabato 22 novembre: assemblea del WWF della provincia di Teramo
18.11.08
Il paesaggio da riconquistare
L’incontro sarà aperto dai saluti di Donato Di Marcoberardino, Sindaco di Penne, Dante Caserta, Presidente WWF Abruzzo, e Fernando Di Fabrizio, Direttore della Riserva del Lago di Penne.
A seguire sarà presentato il libro “Riconquistare il paesaggio. La Convenzione Europea del Paesaggio e la Conservazione della biodiversità in Italia”, edito dal WWF Italia e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Sarà presente il curatore del libro, Corrado Teofili del Settore biodiversità del WWF Italia.
A chiudere una tavola rotonda, moderata da Fabio Vallarola, Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana Direttori e funzionari Aree Protette, alla quale prenderanno parte Andrea Staffa, Soprintendenza per i beni archeologici per l’Abruzzo, Antonio Canu, Ente Oasi WWF, Serena Ciabò, Dipartimento di Architettura e Urbanistica dell’Università degli Studi dell’Aquila ed Alessio Di Giulio, ILEX.
“La tutela del paesaggio” dichiara Dante Caserta, Presidente del WWF Abruzzo, “è un preciso obbligo sancito dalla nostra Carta Costituzionale che purtroppo nel nostro Paese viene largamente disatteso, rimanendo un concetto quasi astratto. Anche nella nostra regione, che pure ha conservato paesaggi naturali accanto ad altri profondamente trasformati dall’uomo, costantemente assistiamo ad aggressioni sconsiderate al nostro patrimonio paesaggistico. È ora che l’Abruzzo si doti di una normativa speciale che tuteli il paesaggio, ponendosi in linea con le indicazioni dell’Unione Europea e delle convenzioni internazionali”.
16.11.08
Emergenza rifiuti: il punto della situazione
15.11.08
Per una mobilità sostenibile
· La crescita abnorme della motorizzazione privata ha condotto a un vicolo cieco per le gravi conseguenze su:
1. ambiente e salute: qualità dell’aria, emissione di gas serra, vittime di incidenti, malattie cardiovascolari da scarsa attività fisica, costi sanitari;
2. qualità della vita: congestione del traffico e tempo perduto negli spostamenti, pregiati centri urbani italiani saturati da 35 milioni di auto;
3. economia: modello di crescita che necessita di continui, costosi ed alla lunga controproducenti incentivi alla rottamazione; quota di PIL bruciata per l’acquisto e il mantenimento dell’abnorme parco veicoli in circolazione;
4. sicurezza energetica: la motorizzazione privata di massa rende il paese più dipendente e vulnerabile dal punto di vista energetico;
5. turismo: la contraddizione di un paese a vocazione turistica con strade congestionate e aria pesantemente inquinata.
· Molte nazioni, in particolare europee, hanno da tempo puntato sulla ciclabilità come componente fondamentale di un modello di mobilità sostenibile, complementare ai mezzi pubblici su gomma e su ferro, sia nei contesti cittadini sia per il pendolarismo.
· Ormai l’opinione pubblica ha compreso l’importanza della bici e dei mezzi pubblici per contrastare uno de problemi considerati prioritari: il traffico e la sicurezza stradale sono priorità al pari della criminalità (rapporto ISTAT del 12/11/2008).
· Anche il cicloturismo deve trovare il sostegno dei pubblici poteri centrali e locali, tenuto conto delle positive ricadute anche occupazionali, di sviluppo delle economie locali.
· La bici non consuma risorse non rinnovabili e non produce emissioni, non ingombra e non fa rumore; è un mezzo ecologico per definizione, ad alta efficienza energetica, ad elevata accessibilità (mobilità di bambini, anziani), consente elevati risparmi economici e di tempo.
· Il nostro Paese (e l’Abruzzo più di altre regioni del Nord Italia) accusa ritardi sia nella promozione della mobilità su bici, sia nella realizzazione di una rete ciclabile.
Alla politica spetta il ruolo di comprendere e governare la transizione verso un nuovo modello di mobilità attraverso azioni coerenti e coordinate a tutti i livelli amministrativi, con una visione che superi l’episodicità e sia di sistema.
Per dare impulso dunque alla mobilità ciclistica, sia a livello urbano, sia per la pratica del ciclo-escursionismo, visto anche l’interesse suscitato dal convegno e dalla manifestazione ciclistica, svoltisi a Giulianova l’8 e il 9 novembre 2008, dove è emersa la necessità di una più incisiva azione della parte politica alla risoluzione delle problematiche legate allo sviluppo della viabilità ciclabile, le Associazioni sotto elencate chiedono che si dia priorità assoluta alle seguenti opere:
1. Il completamento del Corridoio Verde Adriatico. La pista ciclopedonale è parte integrante del ramo n. 6 della rete nazionale BicItalia (http://www.bicitalia.org/). Una volta completata diventerà un percorso essenziale per la mobilità longitudinale costiera ed un percorso cicloturistico strategico ai fini della creazione di un flusso prevedibile in decine di migliaia di viaggiatori l’anno (il tracciato sul Danubio, da Passau a Vienna, è percorso, a tappe di più giorni, da oltre 1 milione di cicloturisti l’anno). Si chiede che tale intervento sia considerato di Priorità Regionale e pertanto venga completato anche con interventi diretti della Regione nel caso di Comuni che, con le loro inadempienze e ritardi, creino pregiudizio alla sua realizzazione.
2. I percorsi mare-monti lungo le valli fluviali (come ad esempio la Teramo-mare ciclabile) in grado di intercettare e convogliare i grossi flussi cicloturistici della costa verso l’interno, permettendo al visitatore di scoprire la fascia collinare e montana dei parchi. Essi costituirebbero un volano allo sviluppo dell’entroterra, contribuendo al riequilibrio ed allo sviluppo del territorio. Con il servizio bici + treno verrebbe ampliata l’offerta turistica della provincia e della regione, rispondendo alla crescente domanda di turismo “lento” che permette la conoscenza riflettuta dei luoghi (l’ambiente fluviale con la sua flora e la sua fauna, i borghi, le emergenze storiche e artistiche, gli antichi mulini, ecc.), potendo avvicinare ed apprezzare anche le realtà collinari e montane con appositi percorsi indicati per le bici da strada, la mountain bike, le ippovie. Non da ultimo è da considerare il ruolo di “presidio permanente” che andrebbero a svolgere i cicloturisti, i velo-clubs, le associazioni ambientalistiche ed i centri di educazione ambientale contribuendo al mantenimento ed al monitoraggio sul campo di realtà territoriali altrimenti abbandonate all’incuria e al degrado (problematica delle micro discariche lungo le sponde dei fiumi).
3. I percorsi all’interno dei centri abitati. Percorsi ciclopedonali in questi ambiti favoriscono non solo la mobilità su due ruote ma anche la circolazione dei pedoni (in particolare di anziani, bambini, madri con le carrozzine, persone con disabilità).
Le Associazioni chiedono inoltre una politica della mobilità coerente e articolata, attraverso:
1. l’adozione, da parte della Regione Abruzzo di un Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC) nel quale vengano definiti gli obiettivi di sviluppo dell’uso della bicicletta, come mezzo di trasporto e per la pratica del cicloturismo, da perseguire nel corso della prossima legislatura;
2. la promozione di un sistema integrato, in primis bici+treno ed eventualmente bici+autobus e bici+taxi, mediante adeguamento del parco mezzi pubblici e con politiche di sostegno economico (ad esempio con l’eliminazione del biglietto supplementare per la bici sui treni);
3. il rifinanziamento della L.R. 14 settembre 1999, n. 72 e/o la promulgazione di una nuova legge regionale che favorisca la realizzazione ed il completamento di un ampio sistema di mobilità ciclabile in ambito regionale;
4. l’istituzione del Servizio Regionale per la Mobilità Ciclistica, con eventuali diramazioni presso le Province, per:
- la competenza istruttoria di tutti i provvedimenti in materia di sostegno alla mobilità ciclistica;
- la gestione del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica;
- la rilevazione e il monitoraggio, attraverso l’apporto della Regione e delle Province, dell’estensione delle reti urbane ed extraurbane di itinerari e piste ciclabili (Censimento della Ciclabilità);
- la predisposizione della parte di competenza territoriale della Rete nazionale di percorribilità ciclistica (prevista dalla delibera CIPE del febbraio 2001) a partire dalla proposta della FIAB di rete BICITALIA;
- la promozione di politiche che incrementino l’uso modale della bicicletta con l’obiettivo di conseguire in un quinquennio il 10% degli spostamenti totali quotidiani con la bicicletta;
- la definizione di standard e di linee guida in materia di ciclabilità e di moderazione del traffico;
- il sostegno verso campagne di attenzione e di educazione ai contenuti della mobilità sostenibile;
- l’individuazione di forme di incentivazione e defiscalizzazione per sviluppare l’uso della bicicletta;
- l’individuazione di standard unificati al livello sovra comunale per la realizzazione e la gestione dei servizi di bike sharing, per agevolarne la diffusione in tutte le aree metropolitane e comprensoriali;
- l’organizzazione di eventi regionali, azioni pubblicitarie e di “marketing territoriale” per la promozione della bicicletta, quali ad esempio: l’adesione convinta alla settimana europea della mobilità sostenibile all’interno della quale dedicare una o più giornate alla bicicletta, invitando i Comuni e le Province ad attivarsi per organizzare specifiche iniziative; la messa a fuoco della bicicletta all’interno della giornata nazionale per la sicurezza stradale e della giornata nazionale dell’ambiente;
5. l’adozione, da parte delle Province, di un piano di intervento strategico per promuovere e sviluppare la mobilità a due ruote nel territorio di competenza, similmente a quanto già sperimentato dalla Provincia di Milano con il progetto MiBici (www.provincia.mi.it/pianificazione_territoriale/MiBici/index.html) da inserire all’interno dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale. Tale piano dovrebbe permettere la connessione della rete ciclabile esistente, completando e rimuovendo gli ostacoli e gli elementi di pericolo, estendendola in tutto il territorio provinciale in modo da permettere che la bicicletta non sia solo un mezzo utile per il tempo libero, ma diventi uno strumento effettivo di spostamento quotidiano tra la casa e l’ambito di lavoro e di studio e per raggiungere i luoghi delle principali funzioni pubbliche, i nodi di trasporto collettivo, i parchi;
6. l’inserimento nei nuovi Piani Regolatori Generali Comunali di percorsi ciclopedonali, possibilmente in sede propria, raccordati con la viabilità ciclabile intercomunale, che costituiscano un sistema di interconnessione tra aree verdi, impianti sportivi, scuole, punti rilevanti del territorio comunale, ecc.;
7. garantire che tutte le stazioni appaltanti di opere viabilistiche nella regione (Comuni, Provincie, ANAS e Regione) rispettino il Decreto Legislativo n. 366/98 che impone per le nuove strade e la manutenzione straordinaria di quelle esistenti la realizzazione di apposita viabilità ciclistica.
Alle Amministrazioni, alle forze politiche ed ai candidati impegnati nella campagna per le elezioni regionali del 2008 si chiede di valutare con attenzione il fatto che le risorse da dedicare alla promozione della mobilità ciclistica sono di contenuta entità e risultano ben spese, con un rapporto costi/benefici (e costi/consenso!) di gran lunga più favorevole – in taluni casi con rapporto da uno a dodici – rispetto ad ogni altro comparto degli investimenti nel settore dei trasporti.
Si chiede altresì alle Amministrazioni, ai candidati Presidenti regionali e candidati consiglieri, alle forze politiche, di sottoscrivere un impegno per dare attuazione alle proposte contenute nel presente documento.
Aderiscono a questo documento
WWF Abruzzo
WWF Sezione di Teramo
Centro di Educazione Ambientale di Giulianova
Centro Comunale di Educazione, Tutela, Ricerca e Documentazione Ambientali del Comune di Notaresco
Comitato per la Tutela della Val Tordino
Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio
Associazione sportiva dilettantistica RuotaLibera Veloteam Teramo
Associazione sportiva dilettantistica Polisportiva Life Club
Associazione sportiva dilettantistica Ciclilaga.it
Associazione culturale quartiere Gammarana
Legambiente Circolo di Giulianova
Legambiente Abruzzo
Asd Us Acli Teramo
Asd D'Ascenzo Bike
Asd Scuola di MTB Prati di Tivo – Gran Sasso d’Italia
Palestra Man and Voman – Teramo
Palestra Wellness Club - Teramo
Palestra New Olimpia – Teramo
Club Interamnia – Teramo
Italia Nostra Sezione di Atri
Italia Nostra Sezione di Teramo
Maggiori info su: http://xoomer.alice.it/abruzzoinbici/
In ricordo di Peppino
Ore 15.00 Affreschi volanti: Mongolfiere di carta decorate a mano
Ore 16.00 Cerimonia della dedica con breve filmato, sulla figura di Giuseppe Torresi
Interverranno:
Gabriella CASSIANI, Direttrice del Centro di Educazione Ambientale
Giorgio LALLI, Ricercatore, micologo, Università dell’Aquila
Giovanni PACIONI, Docente di Botanica, Università dell’Aquila
Gianfranco PIRONE, Docente di Botanica, Università dell’Aquila
Giuliano DI GAETANO, Direttore “Scuola Verde” Legambiente
Cesare BAIOCCO, Direttore Riserva Castel Cerreto di Penna Sant'Andrea
Dante CASERTA, Presidente regionale WWF Abruzzo
9.11.08
No all'Abruzzo Petrolchimico
Sono con noi le Province di Chieti, Pescara e Teramo. I Comuni di Chieti, Pescara, Alba Adriatica, Archi, Ari, Bellante, Canosa Sannita, Casacanditella, Casalbordino, Casalincontrada, Casoli, Castelfrentano, Crecchio, Fara Filiorum Petri, Fara San Martino, Filetto, Fossacesia, Francavilla al Mare, Frisa, Giuliano Teatino, Guardiagrele, Lanciano, Lettopalena, Loreto Aprutino, Miglianico, Mozzagrogna, Notaresco, Orsogna, Paglieta, Palena, Pineto, Pretoro, Roccamontepiano, Rocca S. Giovanni, Roseto, Sant'Eusanio del Sangro, San Giovanni Teatino, San Martino sulla Marruccina, San Salvo, San Vito Chietino, Scerni, Silvi, Spoltore, Tollo, Torino di Sangro, Tornareccio, Torricella Peligna, Treglio, Vacri, Vasto, Villamagna.
7.11.08
+ bici - SUV
Nel corso dell’incontro saranno illustrate le proposte per creare una pista ciclabile lungo il Fiume Tordino e per rendere finalmente operativa la riserva naturale del Borsacchio che interessa i Comuni di Roseto degli Abruzzi e Giulianova.
Si tratta di due progetti che attendono da anni di entrare nella fase operativa e che potranno dare un’impronta di sostenibilità ad un territorio che negli ultimi anni è stato fortemente aggredito da edificazione selvaggia, inquinamento e rifiuti.
A seguire, domenica 9 novembre si svolgerà una biciclettata lungo le sponde del Fiume Tordino alla scoperta di quello che potrebbe essere il primo tratto della pista ciclabile Giulianova-Teramo. La biciclettata, aperta a tutti e guidata da maestri di ciclismo fuoristrada dell’Associazione Life Club di Teramo, prenderà il via alle ore 9:30 dall’area prospiciente il molo nord del porto di Giulianova Lido (davanti al Kursaal).
L’iniziativa è organizzata dal WWF, dal Centro di Educazione Ambientale di Giulianova, dal Comitato per la Tutela della Val Tordino e dall’Associazione Ruota Libera Velo Team, con il patrocinio della Federazione Italiana Amici della Bicicletta e dell’Amministrazione Provinciale di Teramo.
6.11.08
Candidiamo il Ghiacciaio del Calderone
Il Ghiacciaio del Calderone sul Gran Sasso è l'emblema di quello che sta accadendo nella nostra regione: un patrimonio di tutti sta svanendo rapidamente a causa dei cambiamenti climatici innescati dall'inquinamento. È il simbolo dei Beni Comuni, delle risorse e della nostra stessa qualità della vita che l'Abruzzo rischia di perdere irrimediabilmente se non si agisce in fretta.
I 4 slogan principali “Vota la nostra Acqua”, “Vota la nostra Terra”, “Vota il nostro Mare” e “Vota la nostra Aria” campeggiano sui manifesti che saranno in questi giorni affissi in decine di comuni negli spazi elettorali richiesti dalle associazioni, sfruttando un'opportunità data dalla legge. Grazie all'elevato numero di associazioni che hanno partecipato, gli spazi elettorali concessi sono uguali a quelli delle grandi coalizioni di partiti.
Tra i Candidati consiglieri troviamo il Parco della Costa Teatina, i Fiumi Saline, Alento, Pescara e Vomano, la deriva petrolifera, l'acqua potabile e il risparmio idrico, la moratoria sulle cave e la raccolta differenziata.
I principali indicatori ambientali della Regione segnano il rosso intenso: il 50% dell'acqua immessa e sottratta alle sorgenti viene persa in reti idriche colabrodo che non vengono riparate, il 90% della costa è stata cementificata, il 35% del territorio regionale è sottoposto a concessioni per sfruttamento di idrocarburi, circa 500 sono i siti inquinati nella regione che bisogna bonificare, il 57% dei fiumi abruzzesi non rientra negli obiettivi di qualità dell'Unione Europea, le emissioni di inquinanti nelle città è fuori controllo e la qualità dell'aria scadente in molti centri urbani, la raccolta differenziata è ferma a meno del 20%.
Tramite il sito i cittadini che si vogliono impegnare per queste campagne potranno lasciare il proprio nominativo e dare il proprio contributo di partecipazione alla Rete EmergenzAmbiente Abruzzo.
L'acqua potabile non contaminata
Il Piano regionale di tutela delle acque
I regolamenti edilizi per il risparmio di acqua ed energia
La trasparenza dei dati
MARE
I depuratori a norma
Il Parco della Costa Teatina
La tutela della Riserva del Borsacchio
Il Piano Regionale Demaniale Marittimo senza cemento
TERRA
La tutela dell'Orso bruno marsicano
ARIA
La partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali
Il trasporto collettivo nelle città
3.11.08
1.11.08
Ciclabile ed area protetta
Sabato 8 novembre ore 17.00 nella Sala del Loggiato Piazza Belvedere a Giulianova Paese si svolgerà un incontro pubblico dal titolo “Pista ciclabile lungo il Tordino e Riserva regionale del Borsacchio: due progetti per la sostenibilità”.
L’incontro sarà l’occasione per confrontarsi su due progetti che potrebbero dare una nuova impronta sostenibile a tutto il territorio provinciale: la nascita della riserva naturale del Borsacchio che interessa sia il Comune di Roseto degli Abruzzi che quello di Giulianova, e la creazione di una pista ciclabile che da Teramo raggiunga Giulianova per poi collegarsi al corridoio verde ciclabile che si sta realizzando su tutta la costa abruzzese, rappresentano, infatti, un’occasione per conservare la natura e qualificare un territorio.
Il giorno dopo, domenica 9 novembre partirà la manifestazione “+ BICI – SUV” una biciclettata lungo le sponde del Fiume Tordino.Il ritrovo è fissato alle ore 9:30 nell’area prospiciente il molo nord del porto di Giulianova Lido (davanti al Kursaal) da dove tutti gli appassionati della bicicletta partiranno per percorrere un tratto del lungofiume accompagnati da maestri di ciclismo fuoristrada della Federazione Ciclistica Italiana dell’Associazione Life Club di Teramo.
La curiosità
31.10.08
Discarica abusiva
27.10.08
Due giorni per l'ambiente
Sabato 8 novembre ore 17.00
Pista ciclabile lungo il Tordino e Riserva regionale del Borsacchio: due progetti per la sostenibilità Incontro pubblico promosso dal WWF e dal Centro di Educazione Ambientale di Giulianova
Sala del Loggiato Piazza Belvedere a Giulianova Paese
PROGRAMMA:
Saluti
- Gabriella Cassiani, Responsabile CEA di Giulianova
- Giovanna Gotta, Vicepresidente Comitato di Tutela della Val Tordino
Interventi di
- Dante Caserta, Presidente WWF Abruzzo: Il Tordino, un fiume da recuperare
- Fabio Celommi, Presidente del Comitato cittadino per la tutela della Riserva regionale del Borsacchio: Un’area naturale protetta da difendere
- Tiziana Cianelli, Insegnante Direzione Didattica 2° Circolo di Giulianova: Progetto didattico “Riscoprire il fiume” della Scuola Elementare “G. Braga”
- Lucio De Marcellis, Associazione Ruota Libera Veloteam Teramo: Il futuro delle piste ciclabili in Abruzzo. Ipotesi per la Teramo-mare ciclabile
- Raffaele Di Marcello, Amministrazione Provinciale di Teramo: La pista ciclabile Teramo-Mare come elemento ordinatore del Piano d’Area della Vallata del Tordino
Moderatore: Fabio Vallarola, Programma AdriaPAN
Domenica 9 novembre ore 9:30
+ BICI – SUV: Biciclettata lungo le sponde del Fiume Tordino
Ritrovo nell’area prospiciente molo nord del porto di Giulianova Lido (davanti al Kursall)
Biciclettata promossa dal Centro di Educazione Ambientale di Giulianova, dalla Sezione provinciale di Teramo del WWF e dal Comitato di Tutela della Val Tordino. I partecipanti saranno accompagnati da maestri di ciclismo fuoristrada della Federazione Ciclistica Italiana dell’Associazione Life Club di Teramo.
È consigliabile l’utilizzo di un caschetto da bici.
L’organizzazione declina ogni responsabilità per eventuali incidenti verificatisi nel corso dell’iniziativa.
Living Planet Report
22.10.08
Nuovo sito per l'Oasi WWF dei Calanchi di Atri
Un portale molto bello ed innovativo che racchiude tante informazioni per tutti coloro che sono rimasti affascinati dalle bellezze della riserva, una serie di prodotti e servizi dedicati al turista che vuole entrare in contatto per la prima volta con l'Oasi: sentieri, itinerari turistici, informazioni su dove mangiare ed alloggiare.
20.10.08
Riserva del Borsacchio: domani ancora in Consiglio comunale
Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.
(Matteo, 5, 37)
Rivolgiamo personalmente a Voi, soltanto a Voi, a ciascuno di Voi, il presente appello, perché le minoranze consiliari hanno già giustamente dichiarato la propria indisponibilità ad adottare il progetto di PAN della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio, che è all’ordine del giorno nella seduta consiliare odierna.
Ed è con tanta sorpresa che abbiamo constatato che, nel corso della precedente seduta consiliare di prima convocazione dell’08/10/2008, il capogruppo in aula del PD ha dichiarato la disponibilità del suo gruppo ad adottare il presente progetto di PAN.
Sorpresa dovuta al fatto che i partiti della coalizione di maggioranza, in occasione delle ultime elezioni amministrative, avevano sottoscritto, e proposto alla Cittadinanza, un programma elettorale in cui campeggiava, solenne ed inequivocabile, l’impegno a non consentire “nuovi insediamenti ed incrementi dei volumi esistenti entro l’area della Riserva”.
Sappiamo tutti che tale programma ha ricevuto il suggello di quasi l’80% di consensi. Il “contratto sociale” tra Autorità Municipale ed i propri amministrati è stato, in tal modo, validamente stipulato. I cittadini rosetani hanno conferito ai propri Consiglieri ed al Sindaco, che è il capo dell’Amministrazione Comunale e la rappresenta, un chiaro ed espresso mandato di “realizzare la riserva naturale secondo le linee enunciate dalla Legge regionale … senza nuovi insediamenti ed incrementi dei volumi esistenti entro l’area della Riserva”. Questi i limiti del mandato da Voi ricevuto: il mandatario che voglia superarli, compiendo atti amministrativi esorbitanti, si renderebbe politicamente (e moralmente) responsabile, nei confronti dei propri rappresentati, di inadempimento dei propri doveri di amministratore. Il mandato politico conferito era, infatti, chiaro e circoscritto alla realizzazione di una vera Riserva naturale, non di una megalottizzazione edilizia mascherata ad arte.
Il progetto di PAN della Riserva Naturale del Borsacchio, presentato oggi in aula, è altra cosa rispetto alla volontà espressa dalla Cittadinanza; ed è altra cosa anche rispetto a quanto possa ragionevolmente attendersi da uno strumento di pianificazione destinato ad un’area protetta. E’ insensato, infatti, proporre che, nel cuore di una Riserva naturale, si realizzino 50.000 metri quadrati di nuovi edifici, oltre ad opere varie di urbanizzazione, che produrrebbero un carico antropico di 3.000/5.000 nuovi abitanti.
Il Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio ed il WWF invitano i Consiglieri di maggioranza a rammentare il contenuto degli impegni assunti, da ciascuno di essi, con i propri elettori, e a dichiarare la loro indisponibilità ad adottare il progetto di PAN, posto oggi all’esame del Consiglio Comunale, chiedendone la revisione finalizzata ad eliminare qualsiasi nuova costruzione all’interno della riserva, perché questi erano gli impegni elettorali assunti dalla coalizione di maggioranza con i propri elettori.
19.10.08
A scuola con il WWF
Sono tanti i modi con cui il WWF entra in contatto con il mondo della scuola: attraverso corsi di formazione per insegnanti, con l’offerta di visite guidate nelle Oasi WWF, con lezioni in classe e all’aperto…
Ma uno dei modi migliori per avvicinare i ragazzi al WWF ed alla protezione della natura sono sicuramente i programmi “Panda Club” e “Panda Explorer” che ogni anno coinvolgono 100.000 alunni in tutta Italia: migliaia di classi iscritte collettivamente al WWF che si impegnano attivamente nello studio e nella difesa della Natura.
In pratica, attraverso l’iscrizione di tutta la classe al WWF, insegnante ed alunni ricevono dei programmi di educazione ambientale ogni anno diversi che permettono di sviluppare un progetto educativo durante tutto l’anno scolastico.
Per l’anno scolastico 2008/09 la proposta “Panda Club”, dedicata alle Scuole primarie e secondarie di primo grado, é costituita da due programmi di educazione ambientale: “Tutti per una, una per tutti” ed “Ambiente in tutti i sensi”.
“Tutti per una, una per tutti” è un percorso triennale dedicato ai temi dello sviluppo e della cooperazione internazionale che quest’anno si focalizza su clima, energia ed equità per mettere in luce il concetto di cooperazione in connessione con il tema delle energie rinnovabili.
Il programma “Ambiente in tutti i sensi” offre invece un percorso di attività per conoscere l’ambiente attraverso l’uso dei cinque sensi: l’attività sensoriale è infatti riconosciuta come una delle pratiche essenziali dell’educazione ambientale, necessaria a qualunque progetto educativo sull’ambiente e sul territorio.
La linea “Panda Explorer”, rivolta alle Scuole d’infanzia ed i primi anni di quella primaria, è la nuova proposta didattica che introduce i ragazzi più piccoli nel mondo della natura, stimolando il coinvolgimento diretto, le esperienze concrete e favorendo l’apprendimento attraverso il gioco.
Quest’anno il programma sarà “Giocare, Fare, Scoprire con il WWF”, dedicato al mondo dei fiumi: con il coinvolgimento diretto ed esperienze concrete, la collana favorisce l’apprendimento attraverso il gioco. Studiare la natura diventerà così un gioco: con i poster della collana, la classe imparerà a conoscere la vita del fiume ed apprezzerà una delle risorse naturali più preziose, l’acqua.
Ogni kit educativo comprende un manuale esplicativo per insegnanti, quaderni per ciascun alunno, oltre ad adesivi, tessere WWF, poster, abbonamenti alle riviste del WWF (Panda e Panda Junior) ed altro materiale promozionale.
Tutte le informazioni per adottare i programmi “Panda Club” e “Panda Explorer” si trovano sul sito http://www.wwf.it/ e fino al 30 novembre è possibile usufruire di una speciale offerta: l’abbonamento di tutta una classe a Panda Club costa solo 30 euro (anziché 35), mentre quella a Panda Explorer solo 20 euro (anziché 25).Ulteriori informazioni sull’attività di educazione ambientale del WWF possono essere richieste ad abruzzo@wwf.it.
18.10.08
Area ex-stabilimento Monti: esposto del WWF
Su quest’area industriale dismessa, dove in passato era presente una ditta di confezioni, la Ditta Alfa Immobiliare sta realizzando una serie di immobili a scopo residenziale/direzionale/commerciale.
L’area, nonostante le aree delle ditte di confezioni siano notoriamente tra i siti potenzialmente inquinati a causa dell’utilizzo di solventi, non fu inclusa tra quelle del censimento delle aree industriali dismesse effettuato dalla Regione nel 2004 tramite segnalazione dei Comuni, mentre fu individuata dal Comune di Roseto degli Abruzzi fin dal 1999 come area di intervento per un PRUUST.
Verificando le analisi condotte dall’ARTA si è potuto riscontrare quanto segue.
Per quanto attiene ai suoli, le analisi hanno evidenziato 3 superamenti della Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) fissata dalla legge (Testo unico ambientale contenuto nel Decreto Legislativo n. 152/2006) per il parametro degli Idrocarburi pesanti.
Infatti, posto che il limite per la CSC è fissato a 50 milligrammi/chilo per i terreni a destinazione residenziale, in un campione è stato riscontrata una contaminazione da idrocarburi pesanti pari a 125 milligrammi/chilo, in un altro 173 milligrammi/chilo ed in uno, addirittura, 1930 milligrammi/chilo (superiore anche al valore limite per le aree industriali).
Sempre per i suoli, sono state riscontrate presenze di cadmio e cobalto che, ancorché al di sotto dei limiti di legge, risultano ugualmente alti.
Questi dati furono evidenziati, ancorché in misura parziale (si faceva riferimento ad un solo superamento, invece dei tre effettivamente riscontrati) dall’ARTA Dipartimento di Teramo in una relazione dell’11 gennaio 2008.
A seguito di questa segnalazione, la Regione Abruzzo con la nota n. 7601/DN3 del 20 marzo 2008 richiedeva espressamente al Comune di Roseto degli Abruzzi di attivare le procedure di caratterizzazione del sito previste dal Testo Unico Ambientale.
Richiesta rimasta disattesa.
Ulteriori analisi sono state poi condotte il 14 maggio 2008 sulle acque della falda sottostante l’area. In questo caso si sono riscontrati ben 3 superamenti della CSC per il Triclorometano (Cloroformio) su 4 campioni (0,22 – 0,16 e 3,3 microgrammi/litro contro un limite di 0,15 microgrammi/litro).
Nei successivi campionamenti del 16 luglio 2008, effettuati alla presenza di tecnici dell’ARTA centrale, oltre a quelli dell’ARTA del Dipartimento di Teramo, la concentrazione del Triclorometano (Cloroformio) è risultata di molto superiore alla CSC in 4 campionamenti sui 4 effettuati (5,3 – 5,7 – 9,3 e 12 microgrammi/litro contro il limite di 0,15).
In queste analisi per la prima volta si sono riscontrate anche superamenti della CSC per il Ferro (in tre casi) ed il Manganese (anche per questa sostanza in tre casi).
Durante l’ultimo accesso agli atti condotto presso la sede di Teramo dell’ARTA, il giorno 10 ottobre 2008, il WWF ha potuto verificare che erano state prodotte ulteriori analisi sull’acqua di falda in cui si evidenziavano superamenti in 4 campioni su 4 per il parametro Manganese (370, 395, 340 e 76 microgrammi/litro rispetto al limite di 50).
Per comprendere quanto riscontrato nell’area dell’ex-stabilimento Monti, si è provveduto a confrontare i dati riscontrati nelle analisi condotte in quest’area con il quadro della presenza dei contaminanti in Provincia di Teramo, analizzando i dati dell’archivio ARTA relativi alle campagne di Monitoraggio dell’Inquinamento Diffuso effettuate dal 2004 al 2008.
In provincia di Teramo il Cloroformio è stato rintracciato in soli 42 campioni su 355 (12%) e solo in 32 di questi ha superato la CSC (9%).
Nell’area dell’ex-stabilimento Monti, invece, su 12 analisi sui piezometri ben 8 (66,7%) hanno mostrato la presenza dell'inquinante, con il superamento della CSC in 7 casi (58%).
È da notare poi che i quattro campioni più contaminati dell’ex-stabilimento Monti sono anche i primi quattro per concentrazione in un’ipotetica classifica che tenga conto degli oltre 350 campionamenti effettuati in provincia di Teramo.
Situazioni simili si sono potute verificare anche per quanto riguarda il Manganese: basti pensare che la media dei valori di Manganese nei punti d’acqua monitorati dall’ARTA a Roseto degli Abruzzi è di 38,5 microgrammi/litro contro una media nell’ex-stabilimento Monti di 154,16 microgrammi/litro.
L’esame dei referti delle indagini condotte ha poi evidenziato sostanziali discordanze tra le metodologie applicate nel corso delle analisi e le metodologie che dovrebbero essere eseguite. In particolare in diversi casi le analisi vere e proprie sono state condotte su campioni prelevati anche 7/8 mesi prima.
È evidente come il ritardo nell’effettuazione delle analisi possa aver comportato la perdita di quote dei composti più volatili, quali il cloroformio (triclorometano), il tricloroetilene e il percloroetilene (tetracloroetilene).
Non a caso, nel testo “Metodi analitici per le acque” (richiamato nei referti dell'ARTA di Teramo come metodologia di analisi utilizzata) si può leggere “Le analisi devono essere effettuate al più presto e in ogni caso non oltre 48 ore dal prelievo...”.
Ulteriori perplessità si sono evidenziate per come sono state condotte le operazioni di spurgo dei piezometri utilizzati per le analisi delle acqua di falda.
Alla luce di tutto questo il WWF, dopo aver inviato più note agli Organi competenti, ha chiesto di poter partecipare all’ultima conferenza di servizi tenutasi presso il Comune di Roseto degli Abruzzi lo scorso 13 ottobre, così da potersi confrontare con i soggetti impegnati nell’esame della situazione.
Inspiegabilmente tale richiesta è stata respinta, non consentendo così, ad un’Associazione portatrice di interessi collettivi riconosciuti dalla legge, di partecipare alla fase istruttoria del confronto tecnico sulla verifica dello stato ambientale di un’area posta al centro di una cittadina.
Il WWF ha così predisposto un dettagliato esposto che ha inviato alla Magistratura ed al Corpo Forestale dello Stato, oltre che all’ARTA ed alla Regione, evidenziando quanto riscontrato affinché si valuti la situazione esistente.
L’Associazione, inoltre, viste le risultanze fino ad oggi prodotte dalle analisi che hanno evidenziato un gran numero di superamenti dei limiti di legge, torna a chiedere che sull’area si attivi il piano di caratterizzazione ambientale previsto dal Testo Unico Ambientale, come peraltro richiesto dalla Regione Abruzzo fin dal marzo 2008, tenuto conto che attività fino ad oggi condotte si configurano come mere analisi ambientali e non certo come descritto dalla normativa vigente e dai manuali operativi degli Istituti scientifici nazionali.
17.10.08
9.10.08
Iscriviti al WWF
Riserva del Borsacchio: vittoria (per ora)
Di seguito pubblichiamo l'appello che l'Avv. Fabio Celommi ha rivolto a nome del WWF e del Comitato cittadino per la Riserva regionale del Borsacchio al Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi dell'8 ottobre scorso.
Tutti noi sappiamo che quanto si deciderà nel corso dell’odierna seduta del consiglio comunale cittadino condizionerà e deciderà la qualità della vita e lo sviluppo della nostra Comunità e delle generazioni future, in forma e misura irreversibili. Il progetto di Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della Riserva Naturale Regionale Guidata del Borsacchio consentirebbe, infatti, la realizzazione di nuovi edifici per una superficie di oltre 5 ettari, nel cuore della Riserva naturale, oltre ad opere varie di urbanizzazione, tra cui una strada carrabile, posta alla base della prima quinta collinare e parallela alla Strada Statale n. 16, di collegamento tra l’abitato del centro di Roseto degli Abruzzi con quello della frazione Cologna Spiaggia, in aggiunta alla strada già esistente. Il carico antropico che tali previsioni urbanistiche produrrebbero, sarebbe di 3.000/5.000 abitanti.
Se queste previsioni progettuali fossero mantenute, il PAN di naturalistico conserverebbe soltanto il nome, perché trasformerebbe l’area naturale in un nuovo agglomerato urbano (magari dall’accattivante denominazione di Frazione “La Riserva”, a perenne ricordo delle sue origini storiche).
Ma non erano questi gli impegni della coalizione di maggioranza, formalmente e solennemente assunti con la redazione del suo programma elettorale. Non era questo che si aspettava la collettività cittadina quando, in occasione delle ultime elezioni amministrative, ha scelto tale programma con un plebiscito di quasi l’80% dei voti, né ciò che si aspettava la collettività regionale quando ha istituito la Riserva Naturale, mettendo a disposizione, per la sua realizzazione, anche cospicue risorse finanziarie pubbliche.
Il progetto di PAN, costato 230.000 euro, dovrebbe servire a tutelare e valorizzare uno dei pochissimi tratti di costa rimasti liberi su tutto il litorale abruzzese.
A giustificazione delle dissennate previsioni del PAN, nel corso dell’incontro pubblico del 2 ottobre scorso, l’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi ha sostenuto che vi sarebbero diritti edificatori ormai acquisiti all’interno dell’area della Riserva.
Tale tesi non è condivisibile: è risaputo, infatti, che in urbanistica non esistono diritti edificatori eterni, da conservare o perequare. Altrettanto risaputo è che i poteri pianificatori della Pubblica Amministrazione sono poteri conformativi e non espropriativi che, se legittimamente e ragionevolmente esercitati, non danno luogo a diritti risarcitori o ad indennizzi di sorta.
Appare poi pretestuosa anche la ventilata necessità di reperire risorse finanziarie, per eseguire gli espropri, perché, per realizzare un Parco o una Riserva Naturale, come avviene in tutte le aree protette del mondo, non bisogna espropriare nulla poiché la proprietà privata non viene intaccata: se così non fosse, i costi per istituire un parco nazionale come quello del Gran Sasso e Monti della Laga, esteso per oltre 150.000 ettari, sarebbero stati proibitivi.
E’ insensato, infine, sostenere che, grazie alla massiccia lottizzazione consentita dal PAN, si troverebbero i fondi per la realizzazione delle finalità dell’area protetta (come la rinaturalizzazione o la piantumazione di vegetazione); è risaputo, infatti, che esistono meccanismi certamente più efficaci e meno onerosi, per provvedere alle riconversioni colturali, come la predisposizioni di incentivi finanziari in favore dei coltivatori. Senza poi dimenticare che gli oneri finanziari della realizzazione della Riserva (che è regionale) sono a carico della Regione Abruzzo, che l’ha istituita, e non a carico dei Comuni, che la devono solo gestire: tutte le Riserve regionali godono di un finanziamento ordinario annuale e di finanziamenti straordinari per sostenere gli interventi specifici.
In tutte le aree protette le opere di rinaturalizzazione, d’altra parte, si realizzano con i programmi economici dell’organismo di gestione e non con i Piani di Assetto, che devono prevedere solo i vincoli, tra cui quello d’inedificabilità, già previsti da leggi nazionali e regionali, ed eventuali deroghe per casi particolari.
Il Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio ed il WWF
INVITANO
i Consiglieri comunali di Roseto degli Abruzzi, pertanto, a non adottare il progetto di Piano di Assetto Naturalistico, così come è stato presentato, ed a chiederne la revisione finalizzata ad eliminare qualsiasi nuova costruzione all’interno della riserva, in conformità agli impegni elettorali assunti dalla maggioranza consiliare, e nel rispetto dei vincoli e dei criteri previsti dalle leggi statali e regionali;
SI DICHIARANO
disponibili ad un confronto tecnico-giuridico sugli aspetti di criticità sollevati;
EVIDENZIANO
che, qualora al termine dell’iter istitutivo, il PAN dovesse mantenere la previsione edificatoria esistente, si faranno promotori di una campagna a tutti i livelli, per eliminare il territorio della Riserva Naturale del Borsacchio dall’elenco delle riserve regionali, poiché sarebbe impensabile riconoscere lo status ed i vantaggi di un’area naturale protetta ad un territorio dove è possibile realizzare un’attività edilizia molto vicina alle peggiori forme di speculazione.
6.10.08
Stati generali della solidarietà
Riserva del Borsacchio: ancora a rischio!
Giovedì 2 ottobre è stato presentato in un incontro pubblico il progetto di Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della Riserva Naturale Regionale Guidata del Borsacchio che sarà portato all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi, nella seduta pubblica straordinaria del prossimo 8 ottobre alle ore 15,30 per la sua eventuale adozione.
La proposta di PAN prevede la realizzazione di nuovi edifici per una superficie di oltre 5 ettari, nel cuore della Riserva naturale, tanto da far richiedere da parte della Regione Abruzzo una procedura di Valutazione Ambientale Strategica, oltre ad opere varie di urbanizzazione tra cui una strada carrabile, posta alla base della prima quinta collinare e parallela alla Strada Statale n. 16, che collegherebbe, in aggiunta a quella esistente, l’abitato del centro di Roseto degli Abruzzi con quello della frazione Cologna Spiaggia.
Il carico antropico, potenzialmente prodotto da tali previsioni urbanistiche, si aggirerebbe sui 3.000/5.000 abitanti.
Se queste previsioni fossero effettivamente mantenute, il PAN di naturalistico conserverebbe soltanto il nome, perché trasformerebbe l’area naturale in un nuovo agglomerato urbano (magari dall’accattivante denominazione di Frazione “La Riserva”, a perenne ricordo delle sue origini storiche).
Ma non erano questi gli impegni della coalizione di maggioranza, formalmente e solennemente assunti con la redazione del suo programma elettorale: non era questo che si aspettava la collettività cittadina quando, in occasione delle ultime elezioni amministrative, scelse questo programma con un plebiscito di quasi l’80% dei voti, né ciò che si aspettava la collettività regionale quando istituì la Riserva Naturale, mettendo a disposizione, per la realizzazione di tale progetto, anche cospicue risorse finanziarie pubbliche.
Il progetto di PAN, costato oltre 200.000 euro, dovrebbe servire a tutelare e valorizzare uno dei pochissimi tratti di costa rimasti libera su tutto il litorale abruzzese.
A giustificazione di queste previsioni, nel corso dell’incontro pubblico del 2 ottobre scorso, l’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi ha sostenuto che vi sarebbero diritti edificatori ormai acquisiti all’interno dell’area.
Tale tesi non è condivisibile: è risaputo, infatti, che in urbanistica non esistono diritti edificatori perenni, da conservare o perequare. Altrettanto risaputo è che i poteri pianificatori della Pubblica Amministrazione sono poteri conformativi e non espropriativi che, se legittimamente e ragionevolmente esercitati, non danno luogo a diritti risarcitori o ad indennizzi di sorta.
Appare poi pretestuosa anche la ventilata necessità di reperire risorse finanziarie, per eseguire gli espropri, perché, per realizzare un Parco o una Riserva Naturale, come avviene in tutte le aree protette del mondo, non bisogna espropriare nulla poiché la proprietà privata non viene intaccata: se così non fosse, i costi per istituire un parco nazionale come quello del Gran Sasso e Monti della Laga, esteso per oltre 150.000 ettari, sarebbero stati proibitivi.
Infine, poiché è stato sostenuto che in questo modo si troverebbero anche fondi per la realizzazione delle finalità dell’area protetta (come la rinaturalizzazione o la piantumazione di vegetazione), è evidente che esistono meccanismi certamente più efficaci e meno onerosi, come la predisposizioni di incentivi finanziari, in favore dei coltivatori, per provvedere alle riconversioni colturali. Senza poi dimenticare che gli oneri finanziari della realizzazione della Riserva (che è regionale) sono a carico della Regione Abruzzo che l’ha istituita e non a carico dei Comuni che la devono solo gestire: tutte le Riserve regionali godono infatti di un finanziamento ordinario annuale e di finanziamenti straordinari per sostenere gli interventi specifici.
In tutte le aree protette le opere di rinaturalizzazione si realizzano con i programmi economici dell’organismo di gestione e non con i Piani di Assetto che devono prevedere solo i vincoli, tra cui la inedificabilità già prevista da leggi nazionali e regionali, ed eventualmente qualche deroga per casi particolari.
Il Comitato cittadino per la Riserva regionale del Borsacchio, Italia Nostra e WWF chiedono al Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi di non adottare il progetto di Piano di Assetto Naturalistico così come è stato presentato e di chiederne la revisione finalizzata all’eliminazione di qualsiasi nuova costruzione all’interno della riserva.
Il Comitato e le Associazioni sono disponibili ad un confronto tecnico-giuridico sugli aspetti di criticità sollevati e saranno presenti al prossimo Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi dell’8 ottobre per illustrare le proprie ragioni.
Comitato, Italia Nostra e WWF – che sono stati i promotori dell’istituzione e della salvaguardia della Riserva regionale del Borsacchio – evidenziano che, qualora al termine dell’iter istitutivo, il PAN dovesse mantenere la previsione edificatoria esistente, si faranno promotori di una campagna a tutti i livelli per eliminare il territorio del Borsacchio dall’elenco delle riserve regionali poiché sarebbe impensabile riconoscere lo status ed i vantaggi di un’area naturale protetta ad un territorio dove è possibile realizzare una attività edilizia molto vicina alle peggiori forme di speculazione.